Un giudice americano ha bloccato, almeno temporaneamente, l’ordine del presidente Donald Trump di congelare centinaia di miliardi di dollari in aiuti federali.
Si fa più intenso lo scontro sociale negli USA. Diffuso è. il timore che avrebbe potuto interrompere programmi a beneficio di decine di milioni di americani.
Un sondaggio Reuters/Ipsos pubblicato martedì ha rilevato che il tasso di approvazione di Trump è sceso leggermente dal 47% al 45% da quando ha assunto l’incarico il 20 gennaio mentre la quota di coloro che disapprovano è stata al 46%, dal 39% del sondaggio precedente.
Disturbano gli americani l’idea di Trump di rinominare il Golfo del Messico e il suo tentativo di negare lo jus soli, la cittadinanza ai bambini nati negli Stati Uniti i cui genitori non sono cittadini.
Pochi minuti prima che entrasse in vigore, il congelamento della spesa di Trump, che avrebbe interessato migliaia di programmi di sovvenzioni federali, è stato sospeso temporaneamente dal giudice distrettuale Loren AliKhan.
Diversi gruppi di pressione avevano sostenuto che il congelamento avrebbe devastato programmi che spaziavano dall’assistenza sanitaria alla costruzione di strade. La corte riesaminerà la questione lunedì.
La direttiva radicale di Trump è stata l’ultimo passo nel suo tentativo di riformare il governo federale, che ha già visto il nuovo presidente sospendere gli aiuti esteri, congelare le assunzioni e chiudere i programmi sulla diversità in decine di agenzie.
Martedì la sua amministrazione ha anche proposto misure di buonuscita e scivolo ai dipendenti federali per ridurre le dimensioni del governo.
I democratici hanno definito il congelamento dei finanziamenti un attacco illegale all’autorità del Congresso sulla spesa federale e hanno affermato che si stava già interrompendo i pagamenti ai medici e agli insegnanti della scuola materna.
I repubblicani hanno difeso l’ordinanza, sostenendo che rispettava la promessa elettorale di Trump di limitare il bilancio di 6,75 trilioni di dollari.
L’amministrazione Trump ha affermato che i programmi che erogano benefici direttamente agli americani non saranno interessati. Ma il senatore democratico Ron Wyden ha affermato che il suo ufficio ha confermato che i medici di tutti i 50 stati non sono riusciti a ottenere i pagamenti da Medicaid, che fornisce copertura sanitaria a 70 milioni di americani a basso reddito.
I responsabili del settore sanitario hanno affermato che l’interruzione potrebbe causare danni duraturi.
La Casa Bianca ha affermato che il congelamento era necessario per garantire che i programmi di aiuti federali fossero in linea con le priorità del presidente repubblicano, compresi gli ordini esecutivi da lui firmati che pongono fine agli sforzi per la diversità, l’equità e l’inclusione.
L’ordine di Trump si scontra con un’altra contestazione legale da parte dei procuratori generali degli Stati democratici, che hanno sostenuto in una causa che il congelamento viola la Costituzione degli Stati Uniti e avrebbe un effetto devastante sugli stati che dipendono dagli aiuti federali per una parte sostanziale dei loro bilanci.
Le sovvenzioni e i prestiti federali raggiungono praticamente ogni aspetto della vita degli americani, con centinaia di miliardi di dollari investiti in programmi di istruzione, assistenza sanitaria e lotta alla povertà, assistenza abitativa, soccorsi in caso di calamità, infrastrutture e una serie di altre iniziative.
I tagli proposti potrebbero avere un impatto pesante anche sugli stati a maggioranza repubblicana, i cui residenti sono grandi beneficiari dei principali programmi federali.
Secondo un promemoria visionato da Reuters, scrivono Steve Holland, Luc Cohen e Andy Sullivan il Dipartimento di Giustizia sospenderà 4 miliardi di dollari di finanziamenti, compresi gli aiuti al National Center for Missing and Exploited Children.
Gli alleati repubblicani di Trump hanno spinto per tagli drastici alla spesa, nonostante lui abbia promesso di risparmiare la previdenza sociale e l’assistenza sanitaria, che costituiscono circa un terzo del bilancio. Un altro 11% del bilancio è destinato al pagamento degli interessi governativi, che non possono essere toccati senza innescare un default che sconvolgerebbe l’economia mondiale.
La Costituzione conferisce al Congresso il controllo sulle questioni di spesa, ma Trump durante la sua campagna ha dichiarato di credere che il presidente abbia il potere di trattenere i fondi per i programmi che non gli piacciono. Il suo candidato a direttore del bilancio della Casa Bianca, Russell Vought, che non è stato ancora confermato dal Senato, è a capo di un think tank che sostiene che il Congresso non può obbligare un presidente a spendere soldi.