
Giuli e il petto "offerto alla causa ancora prima che FdI nascesse". Con tanto d'aquila tatuata (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Nell’intervista al Corriere della Sera di questa mattina, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, tra le altre cose interessanti di cui ha parlato (per esempio a proposito della classe dirigente americana che essendo l’unica che abbiamo è anche la sola con cui dobbiamo trattare) è sembrato voler rivolgersi direttamente alla classe dirigente di cui fa parte, quella di Fratelli d’Italia.
Quando irrideva gli ex camerati ne “Il passo delle oche”
Partito cui ancora – apprendiamo da lui – non è iscritto, circostanza per la quale qualcuno lo considera poco più che un corpo estraneo, qualcuno magari ancora offeso per il modo in cui fu dipinto in un vecchio titolo del Giuli editorialista del Foglio, quando irrideva gli ex camerati imborghesiti e tronfi ne “Il passo delle oche”.

Di quel parziale ostracismo interno il ministro, come dire, se ne frega. “Ho le spalle larghe fisicamente, intellettualmente e culturalmente. E soprattutto un petto che è stato messo al servizio della causa della destra prima ancora che nascesse Fratelli d’Italia”.
Ora non è un mistero che sul largo petto del ministro campeggi tatuata una grande aquila. E forse si pecca di malizia a considerarla una dichiarazione orgogliosa di appartenenza brandita per rivendicare una primazia ideale contro opportunisti dall’identità irrisolta e parvenu dell’ultima ora.
Anche perché espressioni roboanti tipo “offrire il petto alla causa”, non sono aliene da una certa sua ampollosità retorica. Sorvolando sui beati tempi delle solari gesta quando Giuli militava in Meridiano Zero, gruppuscolo d’estrema destra, più esoterico che destra sociale, più nazi che fascio.
Il cerchio a spirale del Re degli Umbri tatuato sul gomito
Quando i giornalisti di Report gli chiesero conto di quell’aquila (per non dire del cerchio a spirale tatuato sul gomito destro, stemma del Re degli Umbri) Giuli negava stizzito: “Non c’entra nulla il Ventennio”.
“Si tratta di una riproduzione di una moneta del I secolo dopo Cristo, età imperiale. Volete fare una retata per arrestare l’imperatore Augusto e i suoi successori fino a Nerone?”. Si è garantisti con tutti, ci mancherebbe, e poi il ministro ha anche il buon gusto di indossare eleganti completi che nulla fanno trasparire. Ma a proposito di simbologia aviaria, è chiaro da oscillazioni e scivolamenti di senso, che siano d’aquila o d’oca, petto o coscia non si butta niente.