“Beppe Grillo ha ragione in un certo senso, il M5s fondato da lui è morto, ma non sono morti i principi e valori perché c’è stata una rifondazione da parte degli iscritti”. Lo dice, ospite nel salotto di Mattino 5, il leader del M5s Giuseppe Conte.
Beppe Grilllo sul carro funebre: in diretta la risposta del leader @GiuseppeConteIT
“Il movimento originario è morto, ma non sono morti i valori e i principi di esso”#Mattino5 pic.twitter.com/mAqmRVBcCL
— Mattino5 (@mattino5) December 4, 2024
Le parole di Giuseppe Conte
Grillo dice di farci un altro simbolo? “Non esiste un Grillo depositario di un movimento politico alternativo, hanno fondato una forza politica che appartiene agli iscritti. Se una comunità deciderà di cambiare il simbolo lo faremo ma non è nella sua disponibilità”. A chi gli chiede se il simbolo potrebbe essere portato via in Tribunale risponde: “E’ stato registrato da Di Maio a nome del M5s e per i partiti politici vale l’uso consolidato del simbolo. Non è di Grillo e non è di Conte”.
“Il Movimento originariamente pensato da lui, dalla sua verve comunicativa, dall’intelligenza di Casaleggio non c’è più, è morto. Ma non sono morti valori e principi. Il progetto originario era stato costruito soprattutto per progetti locali, l’acqua pubblica e altri, di portata per lo più comunale. Oggi ci si confronta con la guerra Russia-Ucraina, con lo sterminio di Gaza, con il tema degli extraprofitti delle banche… Il M5s di oggi vuole realizzare ancora più radicale principi e valori ma guardando il futuro”.
La rottura con Grillo
Tra Beppe Grillo e la comunità “si è rotto qualcosa altrimenti” gli iscritti non avrebbero “mai deciso di votare la cancellazione della figura di garante”. Secondo Conte questo è successo perché “c’è stato un momento in cui Grillo ha detto ‘Draghi il grillino’, ‘Cingolani l’elevato’. Lui ha fatto il grande errore politico di costruire un rapporto personale con Draghi anteponendo questo rapporto alla rappresentanza politica di una intera comunità. Grillo si è lasciato irretire da questo rapporto, altrimenti Draghi non gli avrebbe mai proposto di abbandonare Conte e la comunità a favore di Di Maio e la scissione”.