Gli Stati Uniti dicono di aver sventato un attacco informatico da parte della Cina.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti spiegato, raccontano le agenzie, di aver neutralizzato una rete di hacker denominata Flax Typhoon (Tifone di Lino) che agirebbe per conto della Cina e che, secondo Washington, avrebbe preso il controllo di oltre 200.000 dispositivi in tutto il mondo.
La ricostruzione
Nel febbraio scorso le autorità americane avevano affermato di aver sventato, su istigazione della Cina, una vasta operazione di hacking di router informatici che prendevano di mira, secondo loro, le infrastrutture civili del Paese. Pechino aveva respinto quelle che ha definito “accuse infondate”.
Ora una indagine dell’FBI “ha confermato le conclusioni di Microsoft e ha stabilito che Flax Typhoon è riuscito ad attaccare numerose aziende americane e straniere, università , agenzie governative, operatori di telecomunicazioni e gruppi di media“, ha affermato il Ministero della Giustizia.
Dispositivi di vario tipo, come telecamere IP o videoregistratori digitali, erano collegati in una “botnet“, una rete di macchine hackerate per compiere operazioni dannose, controllata da Integrity Technology Group, una società con sede a Pechino.
Pechino, secondo un comunicato stampa del Dipartimento di Giustizia americano, ha spiegato che l’operazione autorizzata da un tribunale federale in Pennsylvania, nel nord-est degli Stati Uniti, consisteva nel prendere il controllo dell’infrastruttura informatica dei cyberhacker e nel neutralizzare il malware impiantato nei dispositivi.
“Il Dipartimento di Giustizia sta seguendo i gruppi di hacker sostenuti dal governo cinese che prendono di mira i dispositivi di americani innocenti e rappresentano una seria minaccia per la nostra sicurezza nazionale”, ha dichiarato il ministro Merrick Garland, citato nel comunicato stampa dell’agosto 2023. Il colosso informatico Microsoft ha rivelato che un gruppo di cyber hacker con sede in Cina chiamato “Flax Typhoon”, attivo dal 2021, aveva attaccato decine di agenzie governative e industrie cruciali di Taiwan a fini di spionaggio.