
Guido Crosetto: "La difesa comune europea ad oggi non esiste e non può sostituire la Nato" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
“La difesa europea, rebus sic stantibus, non può sostituire la Nato né offrire lo stesso livello di protezione”. Lo spiega in una lettera al Corriere della Sera il ministro della Difesa Guido Crosetto per “chiarire alcuni punti essenziali sul tema della difesa nazionale e del suo rapporto con la Ue e le nostre alleanze internazionali”.
Le parole di Crosetto
Il ministro Crosetto nella lettera cita la normativa europea, il Trattato di Maastricht, modificato dal Trattato di Lisbona secondo cui la sicurezza nazionale “resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro”. “Vuol dire che ogni Paese è responsabile della sua Difesa e non esiste, ad oggi – prosegue – la possibilità, né concreta né giuridica, di un meccanismo automatico di mutuo soccorso, intra-Ue, in caso di aggressione di una Nazione, o un’entità, esterna”.
“Il Trattato Ue stesso prevede, è vero, in prospettiva, la possibilità di una politica di difesa comune, ma solo a seguito di una decisione unanime del Consiglio Europeo – sottolinea ancora Crosetto -. Circostanza che, dal 1992 ad oggi, non si è mai verificata né è in discussione, oggi, in alcun governo o Stato membro”.
“L’unico modello di difesa concreto è quello della Nato”
“La sicurezza e la Difesa dei Paesi Nato retti, loro sì, da un patto di mutuo e immediato soccorso e mutua assistenza, in caso di pericolo o minaccia esterna si basa, tuttavia, vale la pena, qui, ricordarlo ancora una volta, sulla capacità – spiega Crosetto – militare, economica, politica e sociale di ogni Nazione di investire nelle singole abilità/capacità di Difesa, garantendo così la prontezza necessaria contro ogni minaccia esterna. In un tale, ma preciso, contesto, l’unico modello di difesa concreto e praticabile, qui ed ora, è quello della Nato”.
“Chi considera la spesa per la Difesa come ‘costi inutili’ dimentica che senza sicurezza non esistono né libertà né sviluppo sociale – conclude -. La Difesa è un pilastro essenziale della nostra democrazia e della nostra credibilità internazionale”.