
Harvard non si adegua alle nuove politiche di Trump, congelati 2.2 miliardi di fondi (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
L’amministrazione Trump ha annunciato che congelerà 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni pluriennali e 60 milioni di dollari in contratti pluriennali all’Università di Harvard, mettendo a rischio i quasi 9 miliardi di dollari di finanziamenti federali che l’ateneo riceve ogni anno. Il tycoon, dopo aver saputo che la storica università non si piegherà ai suoi diktat, ha minacciato anche di voler togliere anche l’esenzione fiscale.
L’ateneo ha ricevuto la scorsa settimana una lettera da una task force federale che delineava ulteriori condizioni politiche per “mantenere il rapporto finanziario di Harvard con il governo federale”. “Abbiamo informato l’Amministrazione, tramite il nostro consulente legale, che non accetteremo la loro proposta di accordo”, ha replicato il presidente di Harvard, Alan M. Garber, in una nota. Garber ha poi aggiunto: “L’Università non rinuncerà alla sua indipendenza né ai suoi diritti costituzionali”.

I due avvocati “trumpiani” arruolati dall’ateneo
L’università con sede nel Massachusetts ha annunciato di voler passare alle vie legali. Nel farlo ha paradossalmente arruolato due avvocati “trumpiani” che ora avvieranno una causa contro l’amministrazione Trump. Si tratta di Robert Hur e William Burck: il primo scrisse che Biden era “un anziano con buone intenzioni e scarsa memoria”, il secondo ha lavorato per Bannon e per la Trump Organization. I due avvocati hanno comunque accettato l’incarico e come primo passo hanno inviato una lettera all’amministrazione Trump in cui contestano le accuse di antisemitismo rivolte all’ateneo. “Harvard – hanno scritto Burck e Hur – si impegna a combattere l’antisemitismo e altre forme di intolleranza. L’antisemitismo e la discriminazione di qualsiasi tipo non solo sono abominevoli e contrari ai valori di Harvard, ma minacciano anche la sua missione accademica. A tal fine, Harvard ha apportato e continuerà ad apportare cambiamenti strutturali, politici e programmatici duraturi e solidi per garantire che l’Università sia un luogo di apprendimento accogliente e solidale per tutti gli studenti”.
Trump però non si è fermato qui ed ha minacciato di togliere all’ateneo lo status di esenzione fiscale: “Forse Harvard – ha scritto su Truth – dovrebbe perdere il suo status di esenzione fiscale ed essere tassata come un’entità politica se continua a spingere una ‘malattia’ di natura politica, ideologica e ispirata/sostenuta dal terrorismo? Ricordate, lo status di esenzione fiscale dipende totalmente dall’agire nell’interesse pubblico!”.
Havard è la prima prestigiosa università ad opporsi alle richieste di Trump
Un portavoce della Casa Bianca, in una nota ha dichiarato lo scopo di questa crociata contro le università del paese: “Il presidente Trump sta lavorando per rendere l’istruzione superiore di nuovo grande, ponendo fine all’antisemitismo incontrollato e garantendo che i fondi dei contribuenti federali non finanzino il sostegno di Harvard a pericolose discriminazioni razziali o alla violenza motivata da razzismo. Harvard o qualsiasi istituzione che desideri violare il Titolo VI non è, per legge, idonea a ricevere finanziamenti federali”.
L’amministrazione Trump, prima di Harvard ha minacciato numerosi college negli Stati Uniti di tagli ai finanziamenti se non fossero state apportate modifiche alle politiche scolastiche. La mossa di Harvard è la prima di un’università d’élite che ha invece deciso di respingere le richieste della Casa Bianca, strada non seguita ad esempio dalla Columbia University di New York. Tra queste figurano l’eliminazione dei programmi di Harvard per la diversità, l’equità e l’inclusione, il divieto di indossare la mascherina durante le proteste nei campus, riforme delle assunzioni e delle ammissioni basate sul merito e la riduzione del potere detenuto da docenti e amministratori “più impegnati nell’attivismo che nella ricerca accademica”.
Obama: “Harvard esempio, respinto il tentativo di soffocare la libertà”
La scelta di reagire dell’università ha ricevuto il plauso da parte dell’ex presidente Barack Obama che ha detto: “Harvard ha dato l’esempio alle altre istituzioni di istruzione superiore, respingendo un tentativo illegittimo e maldestro di soffocare la libertà accademica, e prendendo allo stesso tempo misure concrete per assicurare che tutti gli studenti di Harvard possano beneficiare di un ambiente di muto rispetto. Auguriamoci che altre istituzioni la seguano”.