
François Hollande (Foto Ansa)
Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex presidente e ora deputato socialista francese François Hollande spiega che “avendo io stesso negoziato gli accordi di Minsk, so che nei prossimi giorni Putin cercherà di accentuare il suo vantaggio sul campo. Giocherà con il tempo e intensificherà ancora la sua offensiva, lasciando al contempo intendere a Trump che si potrà avviare una trattativa per un cessate il fuoco”.
Le parole di Hollande
“L’Europa – sostiene – non ha fatto abbastanza per aiutare l’Ucraina, lasciando agli Usa di Biden il ruolo principale. Trump cambia le carte in tavola perché intende negoziare direttamente con Putin un accordo di pace, escludendo almeno in un primo momento l’Europa. E ha deciso di attaccare da un punto di vista commerciale ed economico l’Europa. Come possiamo considerarlo ancora un nostro alleato? È soltanto un partner, perché si sta allontanando dai suoi obblighi e perché sta infliggendo danni alle nostre economie”.
“Dobbiamo conservare la Nato e la solidarietà in caso di aggressione a un Paese membro. Il punto è capire cosa vogliono fare ancora gli Stati Uniti all’interno di questa alleanza. Molti Paesi europei non riescono a rassegnarsi al distacco o addirittura a una possibile rottura. Devono aprire gli occhi. Dobbiamo garantire autonomamente la sicurezza del continente. È forse più facile per la Francia, che ha capacità militari significative e dispone della forza di deterrenza, e più complicato per la Germania, la Polonia, i Paesi Bassi o l’Italia”.
Sul Pd diviso “ognuno ha la propria storia, e quella del Partito democratico affonda le sue radici lontane nel comunismo, almeno nell’eurocomunismo. Questa storia permette di ricordarci quanto sia stato necessario rompere con il sovietismo russo. La sinistra non vuole la guerra, difende la democrazia, la libertà, l’indipendenza e il diritto internazionale. Questi valori non si negoziano”.