
La tregua di Putin, il vertice a Roma con Trump, Meloni international: cosa succederà adesso? - Blitzquotidian.it (foto Ansa)
I conflitti tra gli “Eletti” e il destino delle democrazie europee: welfare o difesa?
La bomba all’uranio sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945 provocò 140.000 vittime.
E’ incredibile che, senza i moderni mezzi di distruzione, i “figli di Israele”, durante l’epoca dei Re, potessero uccidere in un solo giorno centomila fanti siriani. Questa “tribù”primitiva credeva di essere il popolo “Eletto”, in privilegiato rapporto con il proprio Dio, che sovrastava tutti gli altri.
La decisione di costituire lo Stato “israeliano” in territorio palestinese non è stata lungimirante, perché ha generato il conflitto con altre tribù di “Eletti”, quelle islamiche, cento volte più numerose ed ancor più temibili.
Israele è uno Stato laico, guidato da principi costituzionali democratici, tuttavia annacquati da una frangia di integralisti religiosi in grado di condizionare i governi.
Esattamente come sta avvenendo in Europa, le cui politiche sono dettate da minoranze insignificanti che pretendono di imporre un “green” demagogico, senza se e senza ma.
Dal momento che Israele ha resistito con successo agli attacchi di eserciti regolari, Hamas ha adottato la tecnica della “guerriglia” che ha portato all’eccidio del 7 ottobre 2023.
Nelle lotte per l’indipendenza, i popoli oppressi hanno spesso utilizzato la guerriglia come unico strumento di contrasto efficace e praticabile e gli oppressori hanno sempre risposto con atti di ritorsione. Chi “attenta” sa che, prima o poi, arriva la “risposta”.
Per questa ragione, i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine non hanno mai esaltato l’azione dei partigiani che avevano messo la bomba di via Rasella.
Eletti e martiri

Il rapporto stabilito da Hitler per ogni tedesco ucciso in attentati era stato di uno a dieci, vicino a quello registrato tra inglesi e irlandesi nella lotta d’indipendenza dalla Gran Bretagna o dei vietnamiti massacrati dai lanciafiamme americani.
Il rapporto tra cittadini russi morti in attentati organizzati dai ceceni e i ceceni “terminati” da Putin, ha superato quota trecento.
Si calcola che per ogni israeliano vittima di Hamas vi siano stati cinquanta palestinesi morti, in prevalenza civili. E la mattanza continua.
Se un Partigiano della Libertà deve accettare la guerriglia a costo di ritorsioni sulle popolazioni inermi, le azioni terroristiche contro i paesi europei non hanno certo obiettivi patriottici. Gli “Eletti” che sparano su cittadini italiani, francesi e tedeschi, non compiono atti eroici per salvare la loro patria ma vogliono destabilizzare l’intero occidente.
Bettino Craxi aveva salvato i passeggeri dell’Achille Lauro scendendo a patti con organizzazioni terroristiche, esattamente come ha fatto la Meloni che ha liberato un torturatore libico.
Accordi di questo tipo saranno sempre necessari finché l’Europa non disporrà di forze armate dissuasive.
Il destino dei popoli mediterranei e dell’Occidente è legato alla soluzione del conflitto palestinese, molto più delle guerre economiche e territoriali che si stanno moltiplicando nel pianeta.
I terroristi dispongono inoltre di un’arma molto efficace. Si tratta del fatto che le democrazie europee devono difendersi rispettando i diritti umani previsti nelle loro leggi fondative.
In materia di immigrazione, ad esempio, non sono ammessi i respingimenti in mare, come quello verificatosi in Albania ai tempi di Prodi, e i Centri di accoglienza devono essere gestiti secondo i principi di uno Stato di diritto.
I diritti del terrorista
Quando catturi un terrorista, devi avviare un regolare processo, nei tempi e nei modi previsti da una giustizia lenta e imprevedibile, mentre l’autarchia religiosa iraniana può impiccare in tempo reale la ragazza senza velo. Se vuoi espellere l’immigrato irregolare devi entrare a patti con i paesid’origine che chiedono corrispettivi da capogiro.
Infine, se prendi posizione in difesa dell’Ucraina, le piazze si ribellano perché non vogliono la guerra e gli investimenti necessari per finanziarla.
La “Piazza” guidata da Conte, si è riempita di gente comune e di personaggi istrionici come quella signora napoletana entrata in rapporto mediatico con “folle” di twittatori.
Non capirò mai perché Wanna Marchi sia stata perseguita penalmente per abuso della credulità popolare e si lascino gli influencer “analfabeti” liberi di dispensare “fake opinion”.
Situazioni di questo tipo consentono a Putin e Xi di affermare che le democrazie occidentali sono degenerate perché gli elettori rinunciano a votare, sono facilmente influenzabili, vendono il voto al maggior offerente, sono ingovernabili.
Ma quale sistema stanno prefigurando gli antimilitaristi europei padroni delle piazze?
Negli anni venti del secolo scorso in Cina viveva un generale, Feng Yu-Hsiang, che sconfisse l’esercito di un pericoloso capo di banditi, chiamato Lupo Bianco. Il generale era amato dalla popolazione e godeva della fama di amministratore oculato dei suoi domini. I “signori della guerra” erano preferiti ai banditi di passaggio in quanto, se uno di questi si stabiliva in un territorio e decideva di avere un monopolio regolare sul furto, cercava di prendere subito tutto il possibile finendo per essiccare le fonti del suo reddito.
Nella sostanza, gli europei contrari ad armarsi, vorrebbero un sistema di difesa delegato ad un “signore della guerra”, che, se venisse meno la Nato, non potrebbe che essere Putin.
I pacifisti auspicano un accordo tra gli europei e lo zar: togliete le sanzioni, concedete i territori rivendicati, cacciate Zelensky, riattivate il gasdotto, riprendete normali rapporti commerciali e otterrete in cambio la protezione dal terrorismo, il blocco dell’immigrazione irregolare, degli attacchi cibernetici e delle fake news. Potrete così aumentare il vostro benessere, investendo tutte le risorse pubbliche nello stato sociale.
Resta da rispondere a una domanda: quale potenza mondiale garantirebbe il rispetto di questo ipotetico patto, da parte di un “signore della guerra” come Putin?
Insomma, è l’imbelle democrazia europea che rende forti i banditi teocratici e gli aggressori di popoli.
Trump sta tentando di risolvere i problemi americani sospendendo lo Stato di diritto e muovendosi su più fronti.
Sulla questione “dazi” si sono versati fiumi d’inchiostro. Il “popolo”inneggia alla decisione del governo spagnolo e della Meloni di stanziare risorse erariali a sostegno degli imprenditori danneggiati. Tuttavia, effettuare comunque le esportazioni in pendenza dei dazi, nella prospettiva di essere rimborsati, significa spostare il gravame sulle casse erariali. Un risultato analogo si avrebbe se l’esportazione fosse sospesa. In ambedue i casi lo Stato dovrebbe destinare risorse ai ceti imprenditoriali, sacrificando gli investimenti nella sanità pubblica e nelle pensioni.
Preferisco allora la posizione di Togliatti che voleva aziende interamente statalizzate. Se l’Erario interviene a favore di specifiche imprese, è giusto che le stesse imprese diventino almeno in parte dello Stato. Se fosse stata adottata questa politica, la Stellantis sarebbe da tempo interamente pubblica.
La mutazione dei contributi statali in dividendi per gli azionisti, costituisce un esempio di capitalismo malandrino.
La competizione economica tra Stati è il “sale” del progresso economico. I Beatles, erano riusciti a ripianare il deficit del settoreculturale inglese. Nessuna frontiera artificiale ha mai impedito ai giovani di andare ad ascoltare i capolavori di quei geni della musica.
L’attacco del fast-food alla cucina mediterranea può dirsi fallito ed è stata anzi la “cultura” alimentare italiana a “colonizzare” gli americani.
Durante gli ultimi trent’anni, i responsabili del nostro settore televisivo sono stati incapaci di contrastare la produzione sudamericana, che ha invaso il paese con le telenovelas.
Questi conflitti non si vincono o si perdono per caso, ma grazie alla capacità di fare “innovazione” da parte della classe dirigente, ossia il complesso degli addetti cui spetta organizzare i vari comparti. E’ stata l’inventiva dei piccoli e medi imprenditori e il lavoro di “cesello” degli artigiani fornitori dei grandi marchi internazionali, a mantenere a galla il nostro paese durante gli ultimi vent’anni. Mettere dazi contro questi imprenditori è un delitto contro la classe lavoratrice più sana e indifesa.
Una particolare stirpe di “Eletti” si è formata in Italia con le tecniche che ci ricordano la “lotta per le investiture” all’epoca dei Papi sovrani.
Le elezioni politiche non sono mai servite a selezionare i migliori, ma per conquistare posti di comando nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende statali, da assegnare ai galoppini più “fedeli”.
Una spartizione senza scrupoli e generalizzata che ha avuto l’effetto di delegittimare tuttora l’intera classe “politica”.
In materia di istruzione, Trump cancella le borse di studio ai college i cui docenti remano contro il governo.
Ben più grave è stata la situazione dei professori italiani che, durante mezzo secolo, hanno occupato la scuola. I danni sono stati incalcolabili e il nostro paese stenta ancora a comprendere i fenomeni dello sviluppo.
L’istruzione impartita nelle scuole lasciava l’impressione che i problemi economici consistessero nel conflitto di classe. Nessun divulgatore ha mai spiegato che solo quando la produttività aumenta, un Paese può permettersi di prolungare il periodo educativo, di anticipare il limite del collocamento a riposo, di ridurre una parte di popolazione lavoratrice o le ore di lavoro, di abbandonare i mestieri meno remunerativi.
Dopo anni di occupazione clericale e massimalista, dalle nostre facoltà umanistiche sono usciti pochissimi artisti e moltissimi critici d’arte.
L’Europa ha una missione unica, molto più gravosa di qualsiasi altro continente, quella di difendere il proprio patrimonio artistico e culturale dal turismo di massa e dal vandalismo dei giovani protestatari. Questo comporta una diminuzione delle entrate, un aumento delle spese pubbliche ed una modifica degli attuali piani di sviluppo del paese.
Bisognerà inventarsi nuove professioni, differenti modi di sbarcare il lunario e modificare la cultura diffusa dei sussidi pubblici.
Musk ha avuto la delega di sfoltire la burocrazia americana che pesa come un macigno sul bilancio statale. In Italia, per motivare i dirigenti pubblici era stata adottata la politica degli incentivi legati ai risultati. I nostri riformatori hanno pensato ad incentivi “uguali per tutti”, voluti dai sindacati e avallati dalla giurisprudenza.
I premi “speciali” sono così diventati una parte “fissa” degli stipendi e il quoziente di efficienza è rimasto il più basso in Europa.
Il trumpismo ha dato di sé uno spettacolo mediocre, perché il passaggio di potere nelle mani di “mercanti” che mettono tutta la loro “gloria” nel fare affari, ha determinato la fine di ogni spinta ideale per le nuove generazioni.
Trump, il più grande imbonitore politico della storia
Il Tycoon dichiara che la situazione di crisi che attraversa il suo Paese è la conseguenza di scelte scellerate della “finanza” che aveva dislocato gli investimenti industriali e tecnologici verso i paesi in via di sviluppo, dove il lavoro costava meno.
Per rimediare, dice Trump, imporrò dazi generalizzati di livello tale che qualsiasi fornitore estero avrà interesse a trasferire le proprie aziende in America, a partire proprio dai Paesi che più si sono avvantaggiati della politica economica americana pregressa.
Ma chi sono stati i principali responsabili di questa politica? Unicamente gli imprenditori che governano oggi il Paese, Trump in testa.
Cosa dovrebbe fare un società civile consapevole dei propri diritti? Mandare a quel paese Trump e i repubblicani, Obama e i democratici, quali responsabili politici di quelle scelte economiche messe in atto da ormai trent’anni.
Non bisogna diminuire ancora le imposte, come vuole fare il governo, ma imporre una patrimoniale del novanta per cento su tutti i beni delle multinazionali che hanno trasferito il centro dei propri affari all’estero. Sarebbe questo un modo civile e democratico per dare fiducia ad un popolo ormai privo di ideali.
Il fatto è che una “buona società” ha bisogno di qualcosa di più dello sviluppo continuo delbusiness. Ha bisogno di umanità oltreché di giustizia, di generosità oltreché di onestà e di fiducia, di ideali in grado di orientare i comportamenti delle persone.
Credo che la vecchia Europa, circondata da Eletti rapaci e senza scrupoli, sia rimasta la sola a tutelare i Valori universali di libertà e uguaglianza che i nostri padri ci hanno trasmesso.
Una ragione di più per apprestare tutte le difese militari necessarie, anche a costo di dover affrontare il trauma sociale della perdita relativa del benesseree del welfare.