Intervistato dal Corriere della Sera, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Milano e coordinatore dei giovani leghisti lombardi Alessandro Verri ammette di aver un po’ esagerato con lo striscione “Tajani scafista” con punto interrogativo esposto in quel luogo onirico che è Pontida.
“Beh – dice – in realtà ci sono modi migliori per esprimere le nostre critiche. Noi rimaniamo convinti che la cittadinanza non si regala. Abbiamo un po’ esagerato. Mi spiace. Con il senno di poi la situazione poteva essere gestita meglio…”. E ancora: “Cosa vuole, siamo giovani. Devo ancora mangiarne di pastasciutta…”.
Salvini ha detto che quello che è successo è opera di “quattro scemi”. Si considera tale? chiede ancora il giornalista. “Si’, un po’ scemo lo sono visto com’è andata” risponde il nostro eroe. Ecco, queste sono le nuove leve della Lega.
A sentir parlare Verri e, dopo aver sentito anche parlare Vannacci dal palco dell’immaginifica ed ormai ex vichinga Pontida beh, forse, almeno per qualche secondo, vien da pensare che Matteo Salvini, in confronto, non è così male. Anzi. Tra qualche anno, quando le nuove leve della Lega entreranno trionfanti in Parlamento dopo aver rottamato Calderoli, Borghezio e soci vichinghi, forse allora rimpiangeremo la placata razionalità e la savia lucidità di Salvini. D’altronde, già rimpiangiamo il celodurismo di Bossi Umberto.
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