Fosse solo lo ius scholae a tormentare Giorgia Meloni e dividere il mondo della politica si potrebbe dire che l’attuale maggioranza non dovrebbe avere grandi problemi per arrivare al 2027 quando gli italiani saranno chiamati ad esprimere il loro voto. La verità è che altri sono i problemi che assillano l’esecutivo. Soprattutto perché la voglia di potere va al di là di qualsiasi ostacolo ed ogni regola viene calpestata o meglio ignorata.
I dubbi di Forza Italia
In primo luogo, sono i dubbi di Forza Italia che pongono tanti interrogativi. Marina e Pier Silvio, i primogeniti di Silvio Berlusconi, stanno mischiando le carte mettendo in crisi lo stesso segretario del loro partito. Antonio Tajani si destreggia, ma non è facile trovare un punto di equilibrio quando sei alleato con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Così, tra i berluscones nascono diverse perplessità che scombussolano gli attuali equilibri. Dal numero uno di Mediaset parte il primo siluro: “Il partito deve cambiare”, sentenzia. Il vertice di Forza Italia corre subito ai ripari, prendendo spunto proprio dallo ius scholae. Un punto d’incontro si può trovare con l’opposizione, ma innanzitutto con il Pd.
Elly Schlein non si fa trovare impreparata e coglie subito la palla al volo. Però deve fare i conti con il “suo nemico di sempre”, Giuseppe Conte, che non ha ingoiato il rospo di essere la riserva della segretaria di via del Nazareno. Più volte si è fatto sentire, certo com’è di essere solo lui il vero interlocutore per la minoranza. Ahi, ahi, questo non ci voleva, perché l’avvocato del popolo, quanto a furbizia, non è secondo a nessuno, nemmeno a quella volpe di Matteo Renzi.
Conte gioca d’anticipo
Conte gioca d’anticipo e va al di là di qualsiasi mossa di “pace”. “Eccoci, siamo qua”, sembra dire alla maggioranza. “Un accordo si può trovare fin da subito”. Elly appare stupita: non si aspettava una mossa del genere, e, da ultimo, pensate un po’, deve quasi appellarsi a Matteo Salvini che di questa legge non ne vuole sentir parlare. “Gli viene l’orticaria solo a pronunciarla”, commenta un suo fedelissimo. Insomma, per il segretario della Lega, l’inciucio non può esserci perché è ben chiara l’attuale legislazione. I giovani immigrati potranno chiederla solo quando avranno compiuto diciotto anni, “scholae o non scholae”.
I grattacapi di Salvini
Già, Salvini: anche lui ha i suoi bei grattacapi perché il generale che ha “inventato”, Roberto Vannacci, non si accontenta di essere diventato europarlamentare candidandosi con il Carroccio. Viste le migliaia e migliaia di preferenze non disdignerebbe l’idea di far nascere un suo partito o movimento che dir si voglia.
In cuor suo Matteo trema, ma ufficialmente sorride a chi gli prospetta una simile iniziativa. Risponde:“Verrà con noi a Pontida e questo è il suggello del suo pensiero”. L’eco di una impensabile giravolta tiene con l’animo sospeso pure la premier perché non si nasconde il pericolo che un simile progetto potrebbe dare molto fastidio al suo esecutivo.
La parola d’ordine per Giorgia potrebbe essere questa: equilibrismo. Tenere in piedi ben salda la triplice senza combattere con il Pd con il coltello fra i denti. L’autunno sarà caldo, molto di più di questi asfissianti giorni di fine agosto. Il mondo politico è in subbuglio. Ognuno va per conto suo per non essere sorpreso da inaspettate mosse dell’avversario. “Carpe diem” è il motto quando invece si dovrebbe pensare, da uniti, all’economia, al nostro bilancio ed ai rapporti con l’Unione Europea. Finirà la grande amicizia fra Ursula e Giorgia? L’interrogativo ha un nome e cognome: Raffaele Fitto. Sarà lui a rappresentare degnamente l’Italia?