Politica

Il centro si allarga, nasce “Comunità Democratica”, voce dei cattolici del Pd. Ma non sarà una nuova Margherita

Domanda secca: chi ha detto che solo la sinistra ha il virus della divisione? Il centro ne soffre molto di più. Dai tempi del “Patto per l’Italia“ (coalizione elettorale di centro messa in piedi da Mariotto Segni in vista delle Politiche del 1994), di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Mariotto, stretto nella tenaglia Occhetto-Berlusconi, non andò oltre il 15-16% e mollò, tutto e subito, a Rocco Buttiglione e i resti della creatura si sparpagliarono a destra e sinistra. Da allora a oggi c’è stato dí tutto: Ccd, Cdu, Udeur, Rinnovamento italiano, Margherita, Scelta Civica, Azione, Italia Viva, Noi Moderati di Lupi e Toti (a cui si sono aggiunti Luigi Brugnaro e Lorenzo Cesa).

Pure il centrodestra ha definito nel suo perimetro “un centro preciso e consolidato con Forza Italia di Tajani” come ha spiegato l’editorialista Davide Nitrosi. Allora, adesso è tutto a posto? No. Il centro è di nuovo agitato. Scalpita. Frigge. Morde il freno. E riemerge l’idea di costruire un centro alleato della sinistra. Ci sta, almeno sulla carta. Ma è forse un azzardo. Tira comunque un’aria nostalgica. Sta per nascere una nuova Margherita di rutelliana memoria? Una nuova lista con il coordinamento di Dario Franceschini, proprio come nel 2002? Vedremo.

Il riformismo non guardi al passato

Il 18 gennaio si saprà. A Milano nascerà “Comunità democratica”, promotore il senatore Graziano Delrio, 64 anni, ex sindaco di Reggio Emilia (2004-2013), ministro in tre governi (Renzi, Gentiloni, Letta), cattolico della più bell’acqua (dossettiano). Delrio ha già messo le mani avanti: “No, non rifaremo la Margherita. Il motivo per cui facciamo il convegno di Milano non è per dar vita a una formazione centrista come era appunto la Margherita. Se poi qualcuno volesse fare altri esperimenti centristi come hanno fatto Renzi e Calenda, può farlo. A me interessa ascoltare i fermenti culturali delle settimane sociali di Trieste. Non cerchiamo federatori per il centrosinistra, bensì proposte concrete di governo”. C’è voglia di rinnovare idee e programmi. L’importante, è l’opinione dei più, che il riformismo non guardi solo al passato.

Il centro si allarga, nasce “Comunità Democratica”, voce dei cattolici del Pd. Ma non sarà una nuova Margherita (foto ANSA) – Blitz quotidiano

La voce dei cattolici del Pd

Comunità democratica è lo spazio ai cattolici. Non a caso ospite del convegno sarànno Ernesto Maria Ruffini e i prodiani; insomma, la galassia ex DC. Obiettivo: una maggiore accoglienza nel Pd o anche fuori dal Pd. La cultura cattolica, dice Delrio, “è presente non solo nel Pd ma anima anche tante esperienze civiche . Io voglio dire che non rappresentiamo tutta la ricchezza della cultura cattolico-democratica con questa iniziativa”. Al convegno di Milano sono stati invitati associazioni, intellettuali, amministratori locali. Ci saranno anche Prodi e Castagnetti e si parlerà, dicono gli organizzatori, delle tre grandi crisi del momento: la guerra, l ‘Europa e la democrazia.

Conclude Delrio: ”Bisogna cercare e mantenere la pace: per questo serve una Europa politica. Bisogna sconfiggere i nazionalismi e poi siamo convinti che la democrazia malata non si guarisce solo con i partiti, ma con il popolo che si mobilita dal basso per difenderla. Per questo abbiamo scelto di partire ora”.

Published by
Enrico Pirondini