Di certo, il 2025 non poteva partire in modo peggiore. In trentuno, strampalati, giorni ne abbiamo viste di ogni: la discesa al trono degli Stati Uniti di Donald Trump, l’infinita e sempre più ridicola vicenda dei centri in Albania, la scarcerazione di Almasri e poi, perché no, anche la prima teoria complottista dell’anno (sulla nebbia). Ma andiamo a vedere la consueta top ten delle cose più folli avvenute in settimana.
Al decimo posto il parroco che per attirare i giovani in chiesa si è giocato la carta del cibo: “Hamburger gratis, Gesù approverebbe”. Forse stiamo davvero per toccare il fondo.
Un gradino più sopra il proprietario che, stanco dei mancati pagamenti dei suoi inquilini, ha deciso di far togliere porte e finestre in pieno inverno alla casa. Forse ora pagheranno. O forse compreranno qualche coperta in più.
All’ottavo posto, la prima teoria cospirazionista dell’anno: “La nebbia è un’arma chimica creata dall’uomo”. La cosa più triste è che non è neanche la teoria più folle degli ultimi vent’anni.
Poco più su l’ordinanza del sindaco di Belcastro dove ora, a causa delle carenze del sistema sanitario, sarà “vietato ammalarsi”. Forse bisognerebbe estendere l’ordinanza all’Italia tutta. Oppure potremmo andare avanti così, facendo finta di niente. D’altronde, fare finta di niente è l’attività più amata dagli italici sapiens.
Al sesto posto l’ottimo senatore della Lega mister onorevole Claudio Borghi che sui social ha confuso Antonio Conte con Giuseppe Conte. Postando una foto dell’allenatore del Napoli mentre guida col megafono un coro al ritorno dalla vittoria di Bergamo contro l’Atalanta, il senatore su X aveva scritto: “Io quando penso che la volta che c’era l’occasione d’oro di fare un governo rivoluzionario i 5 stelle come premier ci portarono costui”. Ecco l’Italia reale.
Al quinto un Silvio Berlusconi d’annata strepitoso: “Io come Trump? Se ne dicono tante. Di lui mi piace una cosa: Melania”. Punto, set e match.
Poco prima del podio, per restare in tema, il video dell’eurodeputato danese che al Parlamento europeo ha deciso di prendersela con Donald Trump: “Fuck off, la Groenlandia non è in vendita”. Un vero sovranista. I nostri, di sovranisti, forse gli venderebbero anche la casa.
Al terzo posto la vicenda dei turisti napoletani che per un weekend hanno invaso Roccaraso. Forse no. C’è ancora tempo per continuare a precipitare verso il fondo.
Al secondo l’ottimo Bruno Vespa che nel suo “5 minuti” ha provato a difendere il governo sulla vicenda Almasri: “In tutti i Paesi si fanno cose sporchissime per la sicurezza”. E infatti è proprio questo il problema del nostro misero pianeta.
Al primo posto un documento d’archivio. “Questo governo – diceva la Meloni da Cutro – darà la caccia agli scafisti per tutto il globo terracqueo”. Quando si dice la coerenza. In fondo, d’altronde, dare la caccia è più semplice di arrestare.