
Il Meloni-pensiero in 10 punti: l’Italia fra USA e Europa 80 anni dopo…e va da Calenda con Gentiloni - Blitzquotidiano.it (foto Ansa)
Giorgia Meloni deve dirlo con chiarezza: sta con noi italiani o preferisce continuare a baciare le pantofole a Trump? Per il Pd è questo l’interrogativo a cui deve rispondere subito la premier.
Le accuse divampano: “E’ il cavallo di Troia degli americani, questa deriva va fermata”, sostiene con forza Elly Schlein. “Spera solo di farsi ricevere alla Casa Bianca”, dice ironicamente Giuseppe Conte.
Insomma, è bagarre: una lotta continua che divide il Paese e non fa certo bene al nostro futuro.
L’intervista di Giorgia Meloni

La miccia che ha acceso l’ennesimo incendio è stata una intervista che il presidente del consiglio ha dato ad un prestigioso quotidiano anglo-giapponese, il “Financial Times”.
Dimostrando ancora una volta il suo preziosissimo inglese (sembra essersi laureata a Oxford o a Cambridge) Giorgia Meloni ha risposto alle domande di tre giornalisti che non sono assolutamente teneri con nessuno.
Che cosa ha detto che ha mandato in tilt la sinistra? Primo: è infantile scegliere tra Europa e Stati Uniti.
Secondo: difendo gli interessi degli italiani, ma proprio per questo dobbiamo essere prudenti.
Terzo: l’Europa ha dimenticato i suoi valori di libertà e si è persa negli ultimi anni.
Quarto: ha ragione Vance, il vice di Trump, quando afferma che ci siamo addormentati.
Noi e l’America
Quinto: questo non vuol dire essere vassalli degli Stati Uniti, né che ci dobbiamo considerare dei parassiti. Le contumelie si rimandano al mittente.
Sesto: quello italiano non è un atto di obbedienza.
Settimo: Contro i dazi non dobbiamo rispondere con altri dazi. Significherebbe farsi del male a vicenda e niente altro.
Ottavo: le nostre truppe a Kiev non ci andranno mai. Vorrebbe dire un atto di guerra contro la Russia. E’ questo che si vuole? Oppure andare alla ricerca di una pace che riporti tranquillità nel mondo.
Nono: con Trump, è vero, la Meloni ha un ottimo rapporto, ma lo aveva anche con Biden. Degli americani siamo stati sempre alleati a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.
Decimo: Non fare di Donald un dittatore che vuole distruggere l’Europa e quindi anche l’Italia. Questo non vuol dire mettersi il suo cappellino e dargli ogni volta ragione.
Insomma, non siamo dei giullari come qualcuno vuol far intendere. Ma ogni spiegazione è stata inutile e la Schlein ha innestato subito la quarta. Al di là delle sue accuse, la si può comprendere una simile acredine.
Elly deve rifarsi una verginità per una parte del Pd che vorrebbe rimandarla a casa non domani, ma oggi. Quindi, ogni pretesto è buono per impedire che la caccia degli oppositori continui.
Bisogna dire la verità: in suo favore, la segretaria di via del Nazareno ha la maggioranza di coloro che fanno (o dovrebbero) fare informazione. Esistono non solo dei giornali, ma delle reti televisive che studiano giorno e notte come considerare una imputata la premier.
Avviene pure il contrario: cosicchè il lettore o l’utente non si raccapezza più. Tutto ciò succede da quando i giornalisti hanno dimenticato il sacro principio della terzietà: essere super partes e raccontare i fatti così come sono. “Se non sei dei loro sei soltanto un giullare”, predicano a destra. “Hanno proprio una gran faccia tosta”, replicano a sinistra.
Si arriva agli insulti, dimenticando quando si prendono di mira i parlamentari che usano un linguaggio non propriamente corretto, se non maleducato.
Dunque, la guerra continua imperterrita: sui migranti che ora potranno andare a svernare in Albania. Il viaggio stavolta sarà di sola andata.
LSul diritto alla cittadinanza che si baserà su princìpi più rigidi di quelli in vigore fino ad oggi; sulla scuola dove il ministro Valditara vuole tornare ad un sano passato.
In breve, partiti, cespugli e cespuglietti debbono darsi una calmata. Subito. Una prima buona notizia viene da un convegno di Azione organizzato da Carlo Calenda. Sono stati invitati e andranno pure Giorgia Meloni e Paolo Gentiloni. E’ una svolta? Se lo augurano tutti. Intendiamo tutti gli italiani.
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