Un asse tra Italia e Germania perché le “industrie gemelle” possano rialzarsi e garantirsi un futuro, anzi, “il futuro dei miei nipoti”. È la carta che il ministro per la Sicurezza energetica e l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin giocherà a gennaio, come racconta in un’intervista a Repubblica, per alleviare le prime due manifatture d’Europa, che “oggi vivono un’emergenza indotta anche dal caro-gas, perché nessuna manifattura va avanti se paga l’energia il doppio dei concorrenti”.
Le parole del ministro Pichetto Fratin
Il piano sarà messo a fuoco nell’incontro tra il ministro e il vicecancelliere Robert Habeck il 21 gennaio a Roma, per inaugurare il South Corridor, nuova infrastruttura da 3.500 chilometri che porterà idrogeno africano in Italia, poi in Austria e Germania tramite la Dorsale adriatica. Ma se “l’idrogeno sarà concreto tra qualche anno, il nostro dovere è creare le condizioni per arrivarci forti – prosegue -, per questo è importante confrontarsi con Germania e Austria sui nodi dell’energia”.
L’Italia cerca intese europee “su un nuovo tetto al prezzo del gas e sul suo disaccoppiamento da quello dell’energia elettrica. Sul primo punto abbiamo già visto che la speculazione finanziaria può danneggiare il mercato, con gravi ricadute sulle bollette. Nell’ultimo mese non siamo su quei livelli – spiega il ministro -: si nota più una speculazione fisiologica. Ma se si andasse oltre, sugli 80-90 euro a megawattora, vorrebbe dire che la speculazione è finanziaria. E l’Europa dev’essere pronta a rispondere”.
“Non parliamo di fissare un prezzo, ma di cercare un meccanismo stabile contro le speculazioni. Chiaro che la Commissione europea dice che di gas ce n’è a volontà e i prezzi sono più bassi che nel 2022-23 – conclude – Ma se dovesse verificarsi un evento negativo, la speculazione potrebbe rialzare la testa, e la politica sarebbe già pronta a un intervento”.