Il pianista russo Pavel Kushnir, arrestato per avere protestato contro il conflitto in Ucraina con alcuni interventi su Youtube, è morto in carcere: lo ha reso noto la madre, citata dalla testata Mediazona.
Secondo la donna, Irina Levina, le autorità le hanno comunicato che il figlio Kushnir, che aveva 39 anni, è deceduto per uno sciopero della fame e della sete in un centro di detenzione a Birobizhan, nell’Estremo Oriente russo.
Ci informa il sito della Treccani che Birobidžan è una “Città della Russia (75.192 ab. nel 2006) nella Siberia orientale, sul fiume Bira (affluente di sinistra dell’Amur). È stazione della ferrovia transiberiana e capitale della Provincia autonoma degli Ebrei”.
Dopo lo scambio ad Ankara che ha portato in libertà 26 detenuti (16 per gli Usa, 8 per la Russia) non bisogna dimenticare che nelle prigioni russe ci sono ancora almeno settecento detenuti politici.
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