Donald Trump è stato già presidente degli Stati Uniti ed è nuovamente candidato per i repubblicani come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Vediamo punto per punto il suo programma.
Durante la sua presidenza, Trump ha inasprito dazi e controlli nei confronti sia della Cina sia dell’Europa. Il tycoon è quindi apparso come un isolazionista in economia. Se eletto proseguirà sostanzialmente questa politica.
La gran parte dei suoi discorsi, in questa campagna elettorale, hanno trattato del tema dell’inflazione, accusando i democratici di non aver fatto nulla. Trump ha promesso di “porre fine all’inflazione” ed ha anche promesso di abbassare i tassi di interesse. Inoltre, secondo il candidato repubblicano, l’espulsione di migranti irregolari porterà a far salire i salari che torneranno ad essere di nuovo competitivi anche per chi guadagna poco.
La gran parte dei cittadini americani è favorevole alla libertà di poter interrompere la gravidanza. Donald Trump lo sa e quindi evita di esporsi sul tema in modo diretto, per non perdere consenso. Trump sa anche di non avere molti consensi tra le donne. L’unica cosa che ha fatto, Trump, a riguardo del tema, è stata quella di rivendicare la nomina dei tre giudici della Corte Suprema che nel 2022 hanno abrogato la garanzia federale.
Trump ha parlato molto degli immigrati irregolari che vuole espellere ed ha dichiarato di voler “sigillare” il confine con il Messico. L’ex presidente ha scelto di mettere in contrapposizione gli immigrati irregolari con i lavoratori a basso reddito ottenendo, in questo modo, il consenso di molti latini che temono l’arrivo di nuovo immigrati.
Sulla tassazione, Trump propone sgravi e sconti. Le coperture arriverebbero da un aumento dei dazi e dalle tasse sulle importazioni.
In politica estera, Trump crede che gli Stati Uniti dovrebbero svincolarsi di più dai trattati internazionali e dai conflitti. Ha ribadito più volte che non vorrebbe un nuovo accordo sul nucleare iraniano. E’ convinto che la sua presidenza porterà pace in Medio Oriente. Come è noto però, il suo partito è vicino alle posizioni di Netanyahu. Il Tycoon appare quindi sbilanciato, e di molto, verso una posizione decisamente più vicina ad Israele.
Per quanto riguarda l’Ucraina, Trump è per un lento disimpegno. Anche qui è convinto di portare la pace tra Kiev e Mosca. Sulla Nato sostiene invece che tutti i paesi parte dell’alleanza dovrebbero raggiungere i limiti minimi di spesa militare previsti.
Trump, quando era presidente ha revocato molte misure rivolte alla difesa dell’ambiente. Non vuole proibire il fracking per l’estrazione di gas e petrolio ed ha promesso di estendere le concessioni alle trivellazioni nell’Artico. Non vuole inoltre imporre limiti all’emissione di anidride carbonica prodotta dalle auto.
Per quanto riguarda i medicinali, Trump non ha proposto nuove limitazioni ai prezzi.
Sulle armi è invece un convinto difensore del Secondo Emendamento che garantisce la possibilità di possederne e difendersi.
Negli Usa, diversi Stati hanno autorizzato l’uso della marijuana a scopo ricreativo. Il tema è quindi entrato nella campagna per le presidenziali. La Harris è favorevole ad allargarne l’utilizzo a scopo ricreativo in tutto il paese. Trump invece si è detto soltanto favorevole al porre fine agli “arresti e alle incarcerazioni inutili” di adulti in possesso di piccole quantità di marijuana.
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