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Politica

Il programma di Kamala Harris: riduzione prezzi, aborto, tasse grandi patrimoni, appoggio all’Ucraina

Negli Stati Uniti si vota per il 47esimo presidente. Vediamo da vicino il programma di Kamala Harris, l’attuale vicepresidente candidata per il partito Democratico.

Come spesso accade alle formazioni progressiste, anche Kamala Harris si trova di fronte alla necessità di tenere insieme la parte più radicale del suo elettorato e quella più moderata. Il suo programma riflette quindi questa necessità di unire le due anime. Vediamo punto per punto cosa propone agli americani Kamala Harris.

Il programma di Kamala Harris: riduzione prezzi, aborto, tasse grandi patrimoni, appoggio all’Ucraina (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Economia

Con la guerra tra Russia e Ucraina, anche negli Usa è cresciuta l’inflazione. Il rincaro dei prezzi è una delle cose che più preoccupa l’elettorato americano. C’è da dire che in realtà, negli Usa l’inflazione è sotto controllo dato che è al 2% annuo e in linea con la crescita dei salari. Tuttavia è un terreno di scontro con i repubblicani che accusano ai democratici di non aver fatto nulla per contrastarla.

La Harris propone di trovare soluzioni per ridurre i costi delle case e dei beni di prima necessità. Ha anche promesso nuove regole per vietare la speculazione sui prezzi e incentivi per l’offerta di alloggi. 

Aborto

Il diritto all’aborto è uno dei temi tra i più discussi negli Usa. La Harris è decisamente in vantaggio su Trump per quanto riguarda il voto delle donne proprio perché ha cavalcato questi tema.

Nel 2022 c’è stata la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti che ha sancito che non esiste il diritto universale all’aborto. La sentenza è condivisa da larga parte dell’elettorato di Trump. La Harris propone invece una legge che stabilisca che il diritto ad abortire valga in tutto il paese superando quindi i limiti che vengono imposti dai singoli stati.

Immigrazione

Harris si è impegnata a firmare un accordo bipartisan che offra percorsi per la cittadinanza. Allo stesso tempo vuole rafforzare la sicurezza ai confini per fermare i flussi di clandestini e lottare contro organizzazioni criminali di traffico di esseri umani e stupefacenti.

Sicuramente è uno degli argomenti più deboli per la Harris che in passato ha gestito il problema dell’immigrazione clandestina senza trovare, è questa l’accusa dei sostenitori di Trump, una soluzione duratura.

Tasse

Sul tema tasse, Harris propone di aumentarle alle grandi imprese e a chi  guadagna più di 400 mila dollari l’anno. Allo stesso tempo, la candidata democratica ha parlato di misure per l’alleggerimento del carico fiscale su famiglie con figli su chi guadagna meno.

Politica estera

Harris pensa che l’Ucraina debba essere aiutata “finché necessario” distinguendosi, su questo punto, nettamente da Trump. Anche sulla questione mediorientale le idee di Harris sono diverse da quelle dei repubblicani. Secondo Harris infatti, serve ottenere presto un cessate il fuoco garantendo il diritto di Israele a difendersi. Si è detta anche detta però favorevole alla soluzione dei due stati.

Clima

A differenza di Trump, Harris ha detto chiaramente che è favorevole a vietare il “fracking”, tecnica molto invasiva per estrarre gas e petrolio dal sottosuolo che prevede l’utilizzo di acqua che viene pompata a forte pressione nel sottosuolo, provocando in questo modo la frattura delle rocce. Come vicepresidente ha inoltre contribuito a stanziare centinaia di miliardi di dollari per nuovi investimenti in energie rinnovabili.

Droghe leggere, medicine

Harris è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere per uso ricreativo in tutti gli Usa. Per quanto riguarda i farmaci, si è detta favorevole ad imporre tetti massimi ai prezzi di alcuni medicinali molto diffusi. Tra questi c’è l’insulina che negli Stati Uniti ha un costo molto elevato.

Armi

Sul tema delle armi, la Harris ha una posizione non condivisa da tutti i democratici. La vicepresidente ha infatti raccontato di possedere delle armi ed è favorevole alla possibilità di difendersi in casa propria. Chiede però che la diffusione delle armi si possa limitare per legge in casi specifici.

Lorenzo Briotti

Sono nato a Roma nel 1974 e sono giornalista professionista. Le mie grandi passioni sono la musica rock degli anni 60 e 70 e la radio a cui ho dedicato anche un libro. A Blitz sono arrivato due mesi dopo l’apertura e per diversi anni mi sono occupato di multimedia. Credo fermamente che l’intelligenza artificiale e il social di turno non riuscirà mai a distruggere la nostra splendida professione.

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