Ilaria Salis a Che tempo che fa: "Contro di me un processo politico. Da Orban accanimento contro gli antifascisti" (foto da video) - Blitz quotidiano
“Io ho fatto 15 mesi di carcere preventivo, senza che sia portato nessun elemento.” Con queste parole, Ilaria Salis, europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, ha raccontato la sua esperienza durante un’intervista a Che tempo che fa, in onda sul canale Nove. L’attivista ha spiegato che, se ci fossero stati elementi concreti a supporto delle accuse di presunto pestaggio di due neonazisti, “il processo si sarebbe concluso molto prima”. Salis ha definito il procedimento a suo carico un “processo politico”, sottolineando la natura strumentale delle accuse mosse dalla giustizia ungherese.
Salis ha ripercorso i momenti del suo arresto a Budapest: “Scesa dal taxi mi girano di schiena e mi ammanettano, senza dare nessun tipo di spiegazione.” Portata in commissariato per un presunto controllo, è rimasta in carcere preventivo per oltre un anno. “Sono stata bersaglio più volte di dichiarazioni molto pesanti rilasciate dal Governo”, ha affermato, riferendosi in particolare al premier Viktor Orban, che l’ha descritta come “una delinquente, una terrorista che merita una pena esemplare”. Non si tratta di un attacco personale, ma di un “accanimento contro gli antifascisti”, dal momento che il governo ungherese “tollera manifestazioni come la Giornata dell’Onore”, evento legato alla memoria di figure e ideologie neonaziste.
Il suo ha attirato l’attenzione internazionale e la sua elezione al Parlamento Europeo ha portato alla sua liberazione e alla sospensione del processo. Tuttavia, la vicenda resta aperta: “La situazione è ancora aperta perché l’Ungheria ha pensato di chiedere al Parlamento la revoca” dell’immunità parlamentare. Sarà ora l’assemblea europea a decidere sul suo futuro giuridico, dopo la richiesta avanzata dal governo ungherese.
Parlando della sua esperienza, l’europarlamentare ha allargato il discorso all’istituzione carceraria in generale: “Il carcere è sempre carcere, ed è fatto per annientare l’essere umano.” Ha aggiunto che “sì dovrebbe trovare un altro modo per sistemare i rapporti con la giustizia, come in passato è stato fatto con la schiavitù”, sottolineando la necessità di riformare il sistema penale.