Ilaria Salis: Occupare case non è reato, per Bonelli & Fratojanni un bel bis

Ilaria Salis: Occupare case non è reato, per Bonelli & Fratojanni un bel bis. Non si può certo dire che il binomio Bonelli- Fratojanni sia baciato dalla fortuna. I casi sono due, “tertium non datur”, dicevano i nostri padri latini: o la coppia è perseguitata dalla jella, oppure la scelta che fanno per i candidati che debbono difendere la loro forza politica non è proprio azzeccata.

Dopo aver portato in Parlamento l’ivorianoAboubakar Soumahoro, ecco vincere per le europee un’altra loro pupilla: Ilaria Salis. Del primo, la cronaca si è occupata a lungo: uscì da Montecitorio con gli stivali infangati e il pugno chiuso alzato. Difendeva i giusti diritti di quei disgraziati che guadagnano (si fa per dire) tre euro l’ora per la raccolta dei pomodori, delle patate, dei cocomeri, dei meloni e via di seguito. 

La predica veniva però da una persona che con quel mondo aveva qualche contatto poco chiaro. Moglie e suocera indagate per via di salari che finivano non tutti nelle tasche di quei lavoratori. Imbarazzo e forse recita del mea culpa dei due parlamentari di Alleanza Verdi e sinistra.

Poi, la decisione indiscutibile. Soumahoro fuori del partito, ma non da Montecitorio. Lì il nostro è rimasto seduto sullo scranno del gruppo misto con tutti gli onori e gli oneri di un onorevole della Repubblica italiana. 

Si ipotizzava da più parti che forse il duo della ultra sinistra non sarebbe più caduto in un simile trabocchetto. Al contrario, non appena le immagini vergognose di Ilaria Salis sono apparse in tv all’inizio di un dibattimento che si svolgeva in Ungheria, Bonelli e Fratojanni hanno immediatamente inuito che quello sarebbe stato sicuramente il loro atout per le europee del mese di giugno. Qualche piccola pressione del Pd per accaparrarsi Ilaria, poi l’onda d’urto della coppia che non ha avuto più rivali per avere l’insegnante precaria dalla loro parte.

Un successone: oltre 150 mila preferenze e un ingresso a gonfie nel Parlamento di Bruxelles. I guai (se così si possono definire) hanno avuto inizio dopo una breve vacanza trascorsa dalla Salis in famiglia nella sua Monza. Però, si erano già avvertiti i primi scricchiolii: una sua occupazione abusiva di una casa popolare con un debito di 90 mila euro. Boom , un fracasso.

Stavolta Fratojanni e Bonelli sono stati più prudenti: non si sono esposti in prima persona ed hanno lasciato a Ilaria il compito di difendersi.

“Si, lo confesso, sono stata una militante del movimento di lotta per la casa”, sostiene alzando il tono di voce. Abitazioni vuote mentre molti non avevano un tetto per ripararsi. “Queste occupazioni vanno legalizzate”, afferma la neo deputata. “Non è vero”, rispondono in coro coloro che la pensano in modo diverso. “Sono soltanto ghetti per gli abusivi con noi che restiamo in strada”. 

Nel battibecco non poteva rimaner fuori la politica. “L’occupazione non è un reato”, sancisce la sinistra.

“E’ un invito a violare la legge”, si replica a destra. Insomma uno scontro ideologico che non era necessario in un Paese che deve risolvere molti problemi assai più difficili.

In queso caso, rimanngono  quasi nell’ombra gli inseparabili Fratojanni- Bonelli. Meglio tacere, altrimenti si rischia di creare un altro caso Soumahoro. La prudenza è comprensibile, ma non sarebbe stato meglio insegnare ad Ilaria i princìpi basilari della lotta politica?

Dopo lo scivolone con il parlamentare Ivoriano possibile che non abbiano imparato (stavolta loro) a tracciare la strada giusta per coloro che si affacciano per la prima volta in un assise così delicata come l’Italia e l’Europa? Errare è umano, perseverare invece…….

 

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Bruno Tucci