Partito Democratico e Movimento 5 Stelle da giorni ripetono più o meno la stessa formula magica: l’aumento degli stipendi per i ministri non parlamentari sarebbe una vergogna. Tanto che alla fine il governo, sotto pressione, ha deciso di trasformare l’aumento degli stipendi in una specie di aumento dei rimborsi. Giusto per provare a calmare le acque. Ma, malgrado la trasformazione dell’emendamento, dalle opposizioni hanno continuato ad agitare la forca: per loro, dicono, in questo periodo di austerità e stipendi bassi, anche il rimborso è più o meno una vergogna. Soprattutto se arriva da un governo che ha detto no al salario minimo. “Pensate: hanno presentato un emendamento per aumentare lo stipendio di ministri, viceministri e sottosegretari. Ma come fanno a non vergognarsi?” ha scritto Giuseppe Conte sui social.
“In questi giorni- le parole di Elly Schlein – si dibatte dell’intenzione della maggioranza di aumentare lo stipendio dei ministri di 7 mila euro, invece agli infermieri viene aumentato solo di 7 euro al mese. Cosa ci state dicendo? Per voi il lavoro dei ministri vale mille volte più di quello degli infermieri che si prendono cura degli italiani?”
Tutto giusto, tutto bello, se non fosse che proprio Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, nel 2021 alleati sotto la reggenza Mario Draghi, aumentarono gli stipendi dei sindaci. Un aumento spalmato su più anni, fino al 2024, con incrementi, si legge nelle cronache politiche recenti e dell’epoca, fino al 100% per i primi cittadini delle città metropolitane. Aggiungiamo poi un piccolo dettaglio finale alla vicenda: anche il governo Draghi, lo sappiamo bene, non risulta che abbia mai varato il salario minimo. Eppure al governo c’erano anche loro: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Ma si sa, la politica italiana non è una cosa seria. È uno show. Un’orchestra che suona. Ma a bordo del Titanic.