Ipse Dixit oggi si fa internazionale grazie al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Di queste ore, infatti, la notizia che Biden ha deciso di graziare, poco prima della scadenza del suo mandato, il figlio Hunter che era in attesa di sentenza in due distinti processi per possesso illegale di un’arma e per evasione fiscale.
“Nessuna persona ragionevole che esamina i fatti dei casi di Hunter – ha detto in una nota Biden spiegando la sua decisione – può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato. C’è stato un tentativo di fare a pezzi Hunter, che è sobrio da cinque anni e mezzo, anche di fronte ad attacchi incessanti e procedimenti giudiziari selettivi. Nel tentativo di fare a pezzi Hunter, hanno cercato di fare a pezzi me, e non c’è motivo di credere che si fermerà qui. Adesso basta”.
Parole in linea, d’altronde, con quel che Biden aveva detto rispondendo alla domanda di un giornalista durante la conferenza stampa a margine del G7 in Puglia, a Borgo Egnazia: “Sono davvero fiero di mio figlio. Lui ha superato una dipendenza ed è uno degli uomini più brillanti e rispettabili che conosca. E sono soddisfatto che non farò nulla. Ho detto che avrei rispettato la decisione della giuria. lo lo farò e non lo grazierò”. Detto, fatto. Anche per il presidente degli Stati Uniti, insomma, i figli so’ pezzi ‘e core.