Dice Salvini oggi: “Fare scioperi selvaggi, senza garantire fasce di garanzia significa danneggiare il Paese. Per quello che mi riguarda, quindi, sarà l’ultimo sciopero di questo genere”. Ovviamente il ministro si riferisce allo sciopero che ha paralizzato un po’ ovunque il trasporto pubblico.
Ma andiamo un attimo indietro nel tempo. Correva l’anno 2015 e al governo, un’era geologica fa, c’era Matteo Renzi. Diceva Salvini (nel video al minuto 49 e 38 secondi): “Molti di voi mi dicono: ‘Mandiamoli a casa’. Noi ci stiamo provando con le buone maniere, con i referendum, con le proposte di legge, con gli emendamenti, con i sindaci, con le manifestazioni e con i presìdi. Se noi per l’autunno studiassimo, organizzassimo e proponessimo tre giorni, non tre mesi, di spallata, di blocco totale, tre giorni durante i quali fermiamo l’Italia per mandare a casa questo governo e per farlo ripartire, voi ci date una mano?”. E ancora: “Blocchiamo tutto, fermiamo tutto, non compriamo più un accidente, non consumiamo più un accidente, non paghiamo più una lira, ma ci fate votare e torniamo a un Paese normale”. Bisogna ammetterlo: tra i due Salvini non si notano differenze. Nessuna.
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