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Irene Manzi (Pd): “Taglio del 90% ai fondi Sviluppo e Coesione del ministero della Cultura. Una mannaia, Giuli riferisca”

“Un taglio drastico del 90% dei fondi del Fondo Sviluppo e Coesione” al ministero della Cultura che si traduce “in una mannaia”: così Irene Manzi, capogruppo del Pd in Commissione Cultura alla Camera, commenta la decisione del Cipess “di approvare il definanziamento per mancato conseguimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti degli interventi del ministero della Cultura”.

La notizia è stata anticipata da La Repubblica secondo cui il ministero guidato da Raffaele Fitto – che lascerà l’incarico per Bruxelles – ha ripartito “il fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, lasciando al Mic appena 171,8 milioni“. Un taglio di cui – scrive sempre il quotidiano – Giuli avrebbe parlato direttamente anche con la premier Meloni in un incontro in cui il ministro, molto risentito, avrebbe detto che “così non si va avanti”.

Alessandro Giuli ministro Cultura
Irene Manzi (Pd): “Pd, taglio del 90% ai fondi Sviluppo e Coesione del ministero della Cultura. Una mannaia, Giuli venga in parlamento” (Alessandro Giuli, foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Definanziamento delle risorse alla cultura

“Il drastico definanziamento delle risorse – osserva Manzi – destinate alla cultura, giustificato dal mancato conseguimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, rappresenta un colpo durissimo per i settori culturali. È indispensabile che il ministro Giuli chiarisca cosa non ha funzionato, esponga le ragioni di merito alla base di questa decisione e renda pubblico l’impatto concreto di questo taglio su ogni singolo intervento programmato. Un taglio drastico del 90% dei fondi del Fondo Sviluppo e Coesione di questa portata non si era mai visto e conferma un dato politico inequivocabile: Giuli è commissariato”.

“Come spiegare altrimenti un ministro che prende atto di una decisione così grave alla vigilia della riunione del CIPESS che l’ha ratificata? La gestione del ministero negli ultimi due anni del governo Meloni si è rivelata del tutto incapace di attribuire un ruolo strategico alle politiche culturali, usate come semplice terreno di spartizione politica, a discapito del patrimonio e del futuro culturale del Paese. Giuli deve venire subito in Parlamento a spiegare quanto accaduto”, conclude l’esponente Pd.

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