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Politica

Kemi Badenoch è la leader dei Tory britannici: nera, è esponente della destra interna ed è anti woke e pro Brexit

Il Partito conservatore britannico ha scelto la 44enne Kemi Badenoch, ex ministra dell’Industria figlia di genitori nigeriani ed esponente della destra interna pro Brexit, come sua nuova leader al posto di Rishi Sunak dopo la batosta elettorale del 4 luglio.

Badenoch, ammiratrice su alcuni dossier di Donald Trump e intenzionata a diventare alle prossime elezioni la prima aspirante premier nera di qualunque forza politica nella storia del Regno Unito, ha superato nel ballottaggio finale deciso dal voto degli iscritti il 42enne super falco anti-immigrazione Robert Jenrick, come certificato dai risultati resti noti.

Kemi Badenoch è la leader dei Tory britannici: nera, è esponente della destra interna ed è anti woke e pro Brexit (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Kemi Badenoch leader anti-woke e Brexiter-entusiasta

Brexiter-entusiasta, socialmente conservatrice e anti-woke (termine inglese con cui, semplificando, si intende una persona poco interessata alle questioni legate alle minoranze ndr). Sono queste alcune delle definizioni che dà di sé stessa Olukemi Olufunto Adegoke, questo il nome per esteso della nuova leader Tory da cui ha preso il cognome Badenoch del marito. La leader dei conservatori britannici è nata il 2 gennaio del 1980 a Wimbledon da genitori nigeriani: il padre era un medico, mentre la madre che l’ha partorita in una clinica di Wimbledon dove si era sottoposta a un trattamento per la fertilità, una professoressa di fisiologia.

Cresciuta a Lagos, in Nigeria, fino all’età di 16 anni, si è trasferita a Londra per gli esami di maturità, ospite di amici di famiglia e lavorando al McDonald’s. Ed è cosi che “sono diventata working class”, ha spiegato la stessa Badenoch, rivendicando la sua appartenenza alla classe lavoratrice, in contrapposizione agli “stupidi ragazzi bianchi di sinistra” che ha conosciuto subito dopo studiando informatica alla Sussex University e che l’hanno fatta diventare “più conservatrice”. In quello stesso periodo ha criticato il ‘Live 8’ di Bob Geldof, accusandolo di “paternalismo” nei confronti dell’Africa.

Combattiva al limite dell’aggressivo – si ricorda un episodio del 2006 durante un evento dei Tory, quando si mise a inseguire per le scale del municipio di Oxford una donna che le aveva dato uno schiaffo, prendendola per i capelli – ha lavorato nel settore bancario e come direttore digitale dello Spectator, dopo aver anche studiato legge part time. In politica dal 2005, è entrata all’Assemblea di Londra nel 2012, ricoprendo poi negli anni successivi – il primo a volerla nel governo fu Boris Johnson nel 2019 – una serie di incarichi, fino a quelli di sottosegretario al Commercio prima con Liz Truss e poi con Rishi Sunak.

Badenoch si definisce anche una “femminista critica del genere”, si oppone all’auto-identificazione per le persone trans (“Abbiamo il matrimonio gay e le unioni civili, quindi cosa cercano i transessuali?”), alla “politica dell’identità” e alla ‘teoria critica della razza’, sostenendo che “non tutte le culture sono ugualmente valide” e che le discussioni sull’impero dovrebbero includere le “cose buone”.

Da sottosegretario ha accusato pubblicamente un giornalista di comportamento “inquietante e bizzarro” per aver posto delle domande, ha avuto un battibecco pubblico con l’attore David Tennant ed è stata accusata di “bullismo” dal personale quando era segretario al Business, accusa che ha respinto.

Sposata con il banchiere Hamish Badenoch – che ha lavorato in Malawi, Nigeria e Kenya, prima di rientrare a Londra e al suo incarico attuale in Deutsche Bank, impegnato anche lui in politica con i Tories – la nuova leader dei conservatori è madre di tre figli, due femmine e un maschio.

Lorenzo Briotti

Sono nato a Roma nel 1974 e sono giornalista professionista. Le mie grandi passioni sono la musica rock degli anni 60 e 70 e la radio a cui ho dedicato anche un libro. A Blitz sono arrivato due mesi dopo l’apertura e per diversi anni mi sono occupato di multimedia. Credo fermamente che l’intelligenza artificiale e il social di turno non riuscirà mai a distruggere la nostra splendida professione.

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