Potevano mancare le prime teorie del complotto intorno alle ultime elezioni negli Stati Uniti? Ovviamente no. Per ora quella più popolare è quella che dice che “Melania Trump è stata sostituita da una sosia”. Non ridete, qualcuno ne è davvero convinto.
In molti, sui social, dopo aver visto Melania – con tanto di occhiali da sole – accanto a Donald Trump al seggio elettorale, hanno infatti detto e scritto che la first lady “è stata sostituita”. Tal Kiera Gorden, per esempio, su X ha twittato: “Questa NON è assolutamente Melania”. David Simon: “Ok, non sono un sostenitore delle accuse su Melania e, sinceramente, non voglio addentrarmi nel dibattito. Ma questa, ehm, non assomiglia per niente alla signora. E naturalmente, è da notare che sta indossando degli occhiali da sole al chiuso”. Quando si dice la sanità mentale.
E non è finita qui. In queste ore post elettorali in molti, sempre sui social, stanno mettendo in dubbio la vittoria di Donald Trump. Qualcuno tuona: “Mancano 20 milioni di voti. Dove sono finiti?”. Gordon Crovitz, CEO di NewsGuard, racconta a Wired che il termine “Trump ha imbrogliato” era di tendenza su X mercoledì mattina.
“La negazione delle elezioni è antidemocratica, che provenga da sinistra o da destra”, ha scritto su X David Becker, direttore esecutivo del Center for Election Innovation and Research. “No, non mancano 20 milioni di voti. I voti vengono ancora contati in molti Stati, alcuni milioni vanno ancora contati nella sola California. Il numero di voti nel 2024 saranno simili a quelli del 2020, ma prima bisogna finire di contarli!”.
“Non importa se le accuse infondate sulle irregolarità nel voto provengano da destra o da sinistra”, spiega sempre a Wired Nina Jankowicz, a capo contro la disinformazione durante l’amministrazione Biden e ora CEO dell’American Sunlight Project. “L’impatto di queste bugie sul nostro sistema è lo stesso: le persone finiranno per fidarsi meno dell’infrastruttura democratica, predisponendoci a più disinformazione e disimpegno. Ci vorranno decenni per annullare questi cali di fiducia. Date un’occhiata ai paesi dell’Europa orientale che hanno tentato di ricostruire la fiducia nel sistema dagli anni ’90. Dovremmo tutti diffidare di queste accuse, indipendentemente dalla loro fonte”. E niente, Melania insomma è ancora Melania.