Il 16 ottobre, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che rende la maternità surrogata un “reato universale”, una misura che introduce sanzioni anche per coloro che ricorrono alla gestazione per altri in Paesi dove questa pratica è legale. Il provvedimento, firmato il 4 novembre dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lunedì 18 novembre.
Le pene previste
Con la nuova legge, la maternità surrogata, già vietata in Italia da oltre vent’anni, è ora punibile anche se praticata all’estero. Le coppie che ricorreranno a questa procedura in un altro Paese e poi rientreranno in Italia rischieranno:
- Da tre mesi a due anni di carcere.
Una multa tra i 600.000 euro e un milione di euro.
Questa scelta normativa mira a dissuadere i cittadini italiani dal rivolgersi a ordinamenti esteri che consentono la gestazione per altri.
Una decisione controversa
La decisione italiana si muove in controtendenza rispetto a molti Paesi europei. L’Irlanda, ad esempio, ha recentemente approvato una legge che regola e consente la fecondazione assistita, includendo anche la gestazione per altri.
L’associazione Luca Coscioni ha espresso forti critiche, evidenziando un potenziale conflitto giuridico: “Come potrà l’Italia chiedere alle autorità irlandesi di cooperare nel perseguimento del reato, visto che in Irlanda la GPA (gestazione per altri) è ora un diritto?”
Implicazioni internazionali
La scelta dell’Italia solleva interrogativi sulle relazioni giuridiche e diplomatiche con altri Stati dove la maternità surrogata è regolamentata e legale. Questa legge, infatti, potrebbe rendere difficoltose le collaborazioni internazionali in materia di giustizia, creando frizioni con Paesi che hanno approvato normative più permissive.