La Russia, dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov parlando dell’invasione di terra del Libano da parte di Israele, “condanna gli attacchi contro Stati sovrani”. E ancora: “Osserviamo che la geografia delle ostilità si sta espandendo, tutto ciò porta ad un’ulteriore destabilizzazione nella regione e ad un aumento della tensione distruttiva per l’intera regione e per l’area adiacente in questa regione”.
Ora, non volendo entrare nel merito secolare delle ragioni dello scontro tra Russia e Stati Uniti, tra Russia e NATO, tra Russia e Ucraina e non volendo neanche entrare sulle ragioni della guerra che sta infiammando in Medio Oriente, comunque, non volendo entrare nel merito di nulla ma, soltanto leggendo che il portavoce del Cremlino condanna gli attacchi contro gli Stati sovrani, possiamo dire con tutta tranquillità che siamo nel campo del ridicolo? Forse sì. Per poi peggiorare con un ottimo “osserviamo che la geografia delle ostilità si sta espandendo”.
Non c’è molto altro da aggiungere. Nessuno Stato con mire imperialistiche, dagli Stati Uniti in giù, può davvero mettersi a fare il moralista su questioni di sovranità altrui puntando il dito contro nessun altro Stato. Non ha davvero senso. L’Ucraina non è uno Stato sovrano? O, per passare sull’altro fronte, il Cile di Salvador Allende non lo era? La frase di Peskov è da prendere, incorniciare e attaccare al muro come “frase del giorno”.