Il caso della malattia del nuovo presidente della Liguria, Marco Bucci, è stato con grande trasparenza spiegato da lui stesso in un’intervista al Corriere. Lui dice che non sa quanto gli resta da vivere, ma se anche fossero tre anni lui li vorrebbe spendere per servire la Liguria.
Questa da alcuni punti di vista non è cosa nuova, la stessa politica per alcuni, soprattutto per coloro che la scoprono tardi, è una patologia cronico degenerativa. Ma la scelta di Bucci, va trattata con rispetto e privacy, lui stesso ha detto che per questa scelta lui ha avuto discussioni con la sua famiglia ed i suoi medici, ed alla fine ha concluso che questa nuova sfida possa produrre endorfine positive per la patologia tumorale di cui è affetto.
Il vero problema però non è la scelta personale di Bucci. La politica può chiedere queste cose, questo modus di vita ad un uomo? C’è un’etica, parola che sembra essere scomparsa dal lessico, a chiedere di scendere in campo per portare avanti un lavoro complesso e defaticante, come quello di governare una regione, ad una persona malata?
È ovvio che è stato chiesto all’unico uomo che, forse, poteva vincere le elezioni. Ma per vincere le elezioni si può fare tutto? Il famoso detto di Machiavelli che il fine giustifica i mezzi può arrivare fino a questo? Ci si augura, e sarà sicuramente cosi, che Marco Bucci campi molto più a lungo dei tre anni che ha citato, ma al contrario che scelta ha fatto l’area politica che lo ha candidato?
Ha voluto passare la nottata di una probabile sconfitta, fino a qualche mese fa secondo i sondaggi, puntando su un uomo malato? È così cinica la politica, pensa solo a vincere nel senso primum vivere, deinde philosophari?
Quello che nessuno fa oggi, in tutte le aree politiche, è proprio avere una visione di lungo periodo per migliorare la vita dei cittadini, esattamente il philosophari, ammazzato dalla sopravvivenza del potere fine a se stesso, e non funzionale ad un popolo.
Ovviamente non è un problema esclusivo della Meloni, oggi al potere, ma del modello di politica. Il maggioritario ha la fissazione della governance, che a volte è nemica sia della rappresentanza democratica, che della stessa politica.
La quale se non ha visione di futuro, di andare oltre il breve periodo, i tre anni, come gli stessi del DEF, il freddo documento di economia e finanza. La politica è sogno, e proiettare la vita di un popolo oltre le fatiche del quotidiano, di un oggi spesso, quello si, malato.
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