
L'allarme di Mattarella sulle carceri: "C’è un grave fenomeno di sovraffollamento" (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Allarme di Mattarella sulle carceri. Parole che suonano come una denuncia. Un monito perentorio, un avvertimento di importanza inequivocabile: “C’è un grave fenomeno di sovraffollamento. Ci sono difficili situazioni di tensione e sofferenza, sempre più frequenti”. Immediata l’approvazione della Cei. Non a caso, proprio nei giorni scorsi la Conferenza episcopale italiana, presidente il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, era tornata sull’argomento peraltro trattato dallo stesso Capo dello Stato nel suo ultimo discorso di fine anno. Mattarella sul tema delle carceri è da almeno un paio d’anni che se ne occupa. Ricordiamo in particolare il messaggio inviato al garante nazionale dei Diritti delle Persone detenute o private della libertà personale.
Le parole del presidente Mattarella
In occasione del 208esimo anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, Sergio Mattarella si è fatto sentire per denunciare quello che succede nelle carceri italiane e per elogiare gli agenti. Ha detto: “La polizia Penitenziaria è chiamata quotidianamente a fronteggiare difficili situazioni. L’elevata professionalità e lo spirito di servizio degli appartenenti al Corpo arrecano un determinante contributo alla attuazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena per il possibile reinserimento nella vita sociale dei detenuti, nonostante le assai critiche condizioni del sistema carcerario”. Poi ha concluso: “In questa giornata rinnovo, a nome della Repubblica, sentite espressioni di riconoscenza e di sostegno al personale della Polizia Penitenziaria e, al contempo, rivolgo un commosso pensiero a quanti hanno perso la vita o sono rimasti feriti nell’adempimento del loro dovere”.
Emergenza morti e suicidi nelle carceri
Destano particolare allarme le crescenti morti nelle nostre galere. L’anno scorso le carceri italiane hanno registrato un drammatico record, quello dei suicidi, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati. Anche Papa Francesco, in passato, è intervenuto sull’argomento e, per sottolineare la sua vicinanza al tema, lo scorso 26 dicembre ha visitato il carcere romano nella speranza che il governo italiano investa in percorsi di reinserimento sociale “senza trasformare il carcere in luoghi di vendetta”.
Il sovraffollamento preoccupa moltissimo. Secondo il dato più aggiornato nelle carceri italiane sono detenute 62.153 persone, molte di più di quelle che potrebbero ospitare. Oggi i posti disponibili sono circa 47.000, dunque oltre 15.000 in meno rispetto alle persone detenute. Complessivamente 59 carceri hanno un tasso dì sovraffollamento superiore al 150 per cento.