Fuori e dentro il palazzo si parla della comunicazione arrivata alla Meloni dal tribunale dei ministri e non, come detto dalla premier, dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, lo stesso che ha indagato Matteo Salvini sul caso Open Arms. La comunicazione chiamata improprimamente avviso di garanzia, è arrivata anche a Piantedosi e Nordio che hanno deciso di annullare l’informativa prevista in Parlamento scatenando le opposizioni.
Arianna Meloni, commentando quanto accaduto alla sorella premier dice: “Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio”. Daniela Santanchè, ministra in quota Fratelli d’Italia, trova che sia “una cosa veramente vergognosa indagare il premier per aver difeso la sicurezza della nostra nazione”. Il ministro Musumeci, sempre del partito della premier, crede che la situazione sia in qualche modo favorevole a FdI: “Continuiamo così, arriviamo al 35-40%”. Per un’altra ministra, quella della Famiglia Eugenia Roccella, quello arrivato alla Meloni non è un atto dovuto ma bensì un atto “voluto”.
Dall’opposizione, Debora Serracchiani del Partito Democratico commenta che la “premier è ricattabile eccome”. Ricciardi del Movimento 5 Stelle accusa invece la premier di vittimismo accusando il Governo di essere guidato da incapaci e inetti. Per Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra,”la premier fugge dal Parlamento ma va sui social per fare propaganda”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Anni di vergogna, derisione rassegnazione. Poi l’Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un’Italia così non c’è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l’importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere. Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!” (Arianna Meloni, Fratelli d’Italia)
“Non so se è una ripicca, non posso giudicarlo. Trovo che sia una cosa veramente vergognosa indagare il premier, gli altri ministri, il sottosegretario per aver fatto cosa? Difendere la sicurezza della nostra nazione. Poi lascio la parola agli italiani che sapranno giudicare molto bene l’operato di Giorgia Meloni” (Daniela Santanchè, Fratelli d’Italia)
“È sorprendente questo avviso, o non avviso, di garanzia perché non è vero che è automatico e che doveva esserci l’iscrizione nel registro degli indagati. E’ chiaramente qualcosa che è stato voluto. La magistratura rivendica la propria autonomia e poi dice che questo è un fatto automatico, un fatto dovuto. Non lo è, si poteva tranquillamente archiviare. La premier ha fatto veramente bene a ribadire immediatamente la gravità della cosa e a dire non sono ricattabile” (Eugenia Maria Roccella, Fratelli d’Italia)
“Non sottovalutate il popolo italiano. Continuiamo così, arriveremo al 35-40%” (Nello Musumeci, Fratelli d’Italia)
“Questa volta il procuratore Lo Voi prova a fare il colpo grosso inviando un avviso di garanzia al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al sottosegretario Alfredo Mantovano, al ministro di Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un avviso che sarebbe nato da una denuncia dell’avv. Luigi Li Gotti: in meno di una settimana il procuratore, con una speditezza rara, trasforma la denuncia in indagine giudiziaria. E proprio all’indomani della riforma sulla separazione delle carriere. Politica giudiziaria, giustizia politica! Un attacco al cuore dell’esecutivo che ha semplicemente esercitato le prerogative previste dalla Costituzione nel rispetto delle leggi europee e nazionali”. (Fabio Rampelli, Fratelli d’Italia)
“Se è vero che nei giorni in cui Almasri è stato arrestato abbiamo avuto un picco di sbarchi dalla Libia, si può dedurre che siamo di fronte a una decisione politica orientata a scongiurare una massiccia ondata migratoria. Altroché se è ricattabile” (Debora Serracchiani, Pd)
“Noi a Palazzo Chigi abbiamo una donna premier bugiarda seriale, una cartomante che mischia le carte. Ora smontiamo uno ad uno tutti questi passaggi bugiardi, a partire dal video solenne in cui ci ha detto di aver ricevuto un avviso di garanzia. E’ falso, è un avviso dovuto per legge a sua tutela. Il governo si è assunto la responsabilità politica di non dar seguito al mandato della corte internazionale, di schiaffeggiare la legalità internazionale, di proteggere un criminale sospettato di aver compiuto crimini di guerra contro l’umanità, addirittura stupri di bimbi di 5 anni. Meloni tu che sei madre e donna come hai potuto renderti complice, compiere questo atto politico gravissimo?”. (Giuseppe Conte, M5s)
“Se si dice: per rispetto della Magistratura si va a conferire con chi ci ha convocato e poi andiamo in Parlamento, potrebbe essere anche una procedura tecnicamente corretta. Ma se poi la Presidente del Consiglio fa un video in cui attacca la Magistratura allora questa cosa non sta più in piedi, tra l’altro confondendo un’informazione con un avviso di garanzia. Eppure nel Centrodestra a distinguere gli avvisi di garanzia dovreste essere abituati. Li confondete per far partire cosa: un violentissimo attacco nei confronti della Magistratura. Se questa è un’operazione politica che si sta mettendo in piedi per fare del vittimismo, sappiate che non funziona più. La verità è che siamo governati da degli incapaci e degli inetti” (Riccardo Ricciardi, M5s)
“Non capisco di cosa si preoccupi visto che considera sè e il suo governo al di sopra della legge. L’unico ricatto di cui si dovrebbe parlare è quello della Libia che, mentre Almasri era sotto arresto, ha rimesso i migranti sui barconi per attraversare il mediterraneo. Ragionare, pensare, criticare, scegliere. Non facciamoci abbindolare” (Virginio Merola, Pd)
“Sul caso Almasri dico due cose: la prima è che noi abbiamo liberato un boia e quindi credo che il governo debba riferire in parlamento sulle ragioni di questa liberazione, è stato addirittura rimpatriato con un aereo di Stato. Ci sono ragioni politiche? La seconda è che certamente non mi auguro che Giorgia Meloni possa avere conseguenze da questa indagine”, Giuseppe Sala, Pd)
“Sono 10 giorni che aspettiamo di sapere perché un criminale sia stato scarcerato e ricondotto in Libia su un aereo di Stato. Il governo deve assumersi la responsabilità di quello che ha fatto. Pensa che per gestire le politiche migratorie sia necessario scendere a patti con il regime libico? Lo dica in aula. Giorgia Meloni e i suoi ministri stanno scappando dai loro doveri” (Francesco Boccia, Pd)
“La premier fugge dal Parlamento ma va sui social per fare propaganda. Per il governo è tutta strumentalizzazione politica, anche i giudici della Corte penale sono strumentalizzati secondo Meloni. Non riescono a dire la verità. Meloni si definisce mamma, ma ha permesso la scarcerazione di un criminale di questo tipo. Ha accusato anche me di essere amico dei trafficanti di esseri umani, ma ricorderemo tutti l’immagine di Almasri che scende dall’aereo con il tricolore alle spalle”(Angelo Bonelli, Avs)
“Col governo a Meloni il Parlamento è diventato il luogo dell’oblio. Mentre gli esponenti del governo, capigruppo e parlamentari di maggioranza commentano ovunque questa vicenda: nei talk show, con dirette e post sui social, il Parlamento è divenuto luogo del silenzio, dell’omertà. È inaccettabile. Meloni, non altri, venga immediatamente a riferire in Aula su una vicenda che resta politicamente opaca”. (Davide Faraone, Italia Viva)