Politica

Le voci dal palazzo, De Cristofaro (Avs): “Riarmo europeo inaccettabile”. Salvini: “Deve prevalere l’interesse nazionale”. Lucia Annunziata: “Giorgia Meloni ormai ha perso credibilità”

Nel palazzaccio della politica italiana si parla di Ucraina e del riarmo europeo. Per il vice premier Matteo Salvini non c’è dubbio: “Deve prevalere l’interesse nazionale”. Dall’altra parte del fronte, il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Servono gli Stati Uniti d’Europa”.

“Il piano presentato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen sul riarmo europeo – dice il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro – è inaccettabile”. Sulla stessa linea, il senatore delle Lega Claudio Borghi che ironizza: “I missili green e sostenibili” L’europarlamentare dem Lucia Annunziata intanto mette nel mirino la premier Giorgia Meloni: “Giorgia Meloni se ha capito da che parte stare ormai è tardi, perché la sua ambiguità le ha fatto perdere centralità. Rispetto a pochi mesi fa, sui giornali internazionali di lei non c’è più traccia: non la considerano più una player affidabile”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Se mi chiedono se per me prevale l’interesse europeo o quello nazionale, fatto salvo che in un mondo ideale dovrebbero coincidere, rispondo che per me prevale quello italiano”. (Matteo Salvini)

“Servono gli Stati Uniti d’Europa. Oggi lo dicono in tanti, sei mesi fa eravamo soli, ricordate? Serve quel sogno là. Un sogno difficile da raggiungere ma che intanto metta in moto un percorso di maggiore integrazione e condivisione dell’Unione Europea. La crisi può essere un’occasione per svegliare l’Europa. Starmer e Macron si stanno muovendo, Merz sembra della partita, Meloni non pervenuta”. (Matteo Renzi)

“I missili green e sostenibili. Comprati con i debiti tipo MES. Ma andate a quel paese”. (Claudio Borghi, Lega)

“L’Italia non può permettersi una premier che esita, temporeggia e si piega di fronte a chi vuole mettere in ginocchio la nostra economia. Meloni è sovranista a casa d’altri, ma non a casa nostra”. (Angelo Bonelli)

“Trump ha il suo caratteraccio, ma Zelensky ha commesso un grave errore politico diplomatico”. (Daniele Capezzone, Forza Italia, Radio Radio)

“Il piano presentato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen sul riarmo europeo è inaccettabile. La parola pace è scomparsa dalle dichiarazioni dei leader europei. La grande forza dell’Europa, immaginata da Spinelli, sta proprio nel fatto di essere un continente di pace e non di guerra”. (Peppe De Cristofaro, Alleanza Verdi e Sinistra)

“Procedere con risolutezza verso una vera Difesa europea non è più rinviabile. Che è prima di tutto una scelta politica più che tecnica e da tenere insieme a una politica estera comune e condivisa”. (Lorenzo Guerini, Partito Democratico, Quotidiano Nazionale)

“Giorgia Meloni se ha capito da che parte stare ormai è tardi, perché la sua ambiguità le ha fatto perdere centralità. Rispetto a pochi mesi fa, sui giornali internazionali di lei non c’è più traccia: non la considerano più una player affidabile”. (Lucia Annunziata, Partito Democratico, La Stampa)

“Giorgia Meloni dovrebbe dimettersi e ripresentarsi con un nuovo programma elettorale fondato sulla transizione militare giacché agli elettori alle ultime elezioni ha presentato prospettive diverse”. (Vittoria Baldino, Movimento 5 Stelle, Radio Anch’Io)

“In questo tornante della storia, serve evitare una frattura irreparabile con gli Usa. Su questo Giorgia Meloni ha ragione”. (Lia Quartapelle, Partito Democratico, Il Corriere della Sera)

“Il punto non è tanto la sospensione degli aiuti all’Ucraina da parte di Trump. Sappiamo che il Presidente USA vuole un’alleanza con Putin. Il problema è che i principali leader europei continuano ad avere idee molto diverse su come muoversi. Tregua, pace, appoggio a Trump (Meloni), sostegno militare, truppe in Ucraina. Anche dopo il vertice di Londra continua la confusione. Non possiamo permettercelo”. (Carlo Calenda)

“Noi come Italia dobbiamo scegliere da che parte stare. Giorgia Meloni non lo sta facendo, continua a essere molto ambigua. Il mondo che abbiamo conosciuto nelle ultime tre o quattro generazioni non c’è più”. (Giuseppe Provenzano, Partito Democratico)

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Gianluca Pace