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(Foto d'archivio Ansa)
Nel palazzaccio della politica si continua a discutere di Ucraina e di bollette. Il vertice di Parigi? Per l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza non c’è dubbio: “Un fallimento”. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte intanto punta il dito contro la premier Giorgia Meloni: “Non può criticare Donald Trump, è completamente ingessata, anche se questo non riguarda solo lei. Tutti i Paesi europei sono afoni, ma lei di più”.
“Oggi – dice il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli parlando invece delle bollette – ci sono milioni di famiglie che devono fare i conti con bollette allucinanti”. Sulla stessa linea, Matteo Renzi: “Sono molto preoccupato dalle bollette che stanno arrivando, anzi, dalle stangate che stanno arrivando. Di fronte a tutto questo, cosa fa Giorgia Meloni? Si gira dall’altra parte”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Il fatto che Macron abbia dovuto convocare in fretta e furia un vertice bis con tutti gli esclusi dal primo incontro la dice lunga sul fallimento dell’operazione”. (Carlo Fidanza, Fratelli d’Italia, La Stampa)
“Giorgia Meloni non può criticare Donald Trump, è completamente ingessata, anche se questo non riguarda solo lei. Tutti i Paesi europei sono afoni, ma lei di più”. (Giuseppe Conte, Il Fatto Quotidiano)
“Le Meloni è divisa tra l’Italia e dove la porta il cuore, anzi la fiamma: con Vox o Orban”. (Giuseppe Provenzano, Partito Democratico, La Stampa)
“Meloni è sempre più silenziosa, non ha ancora detto nulla pubblicamente su quanto sta avvenendo. Non ci dice se la sua posizione è sempre quella del sostegno in nome della libertà e della democrazia a Kyiv, che dall’opposizione abbiamo sempre apprezzato, oppure se il vento neo imperialista trumpiano le ha fatto cambiare idea”. (Benedetto Della Vedova, +Europa)
“Le parole del segretario di Stato americano Marco Rubio sono un segnale chiaro: gli Stati Uniti vogliono coinvolgere l’Unione europea e l’Ucraina nel processo di pace. Questo non può e non deve essere un semplice atto formale, ma l’inizio di un protagonismo europeo”. (Salvatore De Meo, Forza Italia)
“È finito il tempo delle ambiguità. Dalla premier Meloni ci aspettiamo una scelta chiara e netta: scelga tra Trump e l’Unione europea. Perché abbiamo bisogno di costruttori di un’Europa forte”. (Stefano Graziano, Partito Democratico)
“Bisogna rafforzare l’Europa politica perché dialoghi con l’America, perché l’Alleanza atlantica, se lo ricordi il Partito Democratico, chiunque governi in America è la forza dell’Occidente. E l’Italia, con Giorgia Meloni, può fare da ponte in questo dialogo”. (Maurizio Lupi, Noi Moderati)
“Siamo contrari all’idea che la messa in discussione del patto di stabilità avvenga solo sul terreno della spesa militare. Lo si faccia per aumentare l’investimento pubblico sul welfare, sui diritti a studio, lavoro e sanità pubblica”. (Nicola Fratoianni)
“Dal governo vedo una grande sottovalutazione della questione russa, forse perché all’interno della maggioranza c’è un partito, la Lega, che è filo-putiniano. E le parole espresse dal capogruppo Cinquestelle Riccardo Ricciardi sono inopportune e sbagliate. Sicuramente M5s e Lega la pensano allo stesso modo”. (Pina Picierno, Partito Democratico, La Repubblica)
“Sono molto preoccupato dalle bollette che stanno arrivando, anzi, dalle stangate che stanno arrivando. Di fronte a tutto questo, cosa fa Giorgia Meloni? Si gira dall’altra parte”. (Matteo Renzi)
“Oggi ci sono milioni di famiglie che devono fare i conti con bollette allucinanti e preferiscono non accendere i riscaldamenti. Intanto negli ultimi due anni e mezzo, le società energetiche in questo Paese hanno realizzato oltre 60 miliardi di euro di extraprofitti, che derivano dalla triplicazione delle bollette degli italiani”. (Angelo Bonelli)