Oggi al Senato è il giorno della seconda lettura della legge di bilancio. “Ancora una volta, si deludono i cittadini che avevano creduto alle loro promesse, accontentando solo pochi privilegiati” dice la senatrice Mariolina Castellone del Movimento 5 Stelle. Sulla stessa linea, l’onorevole Tino Magni di Alleanza Verdi e Sinistra: “Sulla manovra economica siamo alla farsa”. “Le critiche delle opposizioni alla manovra sono a dir poco campate in aria” gli risponde il senatore Dario Damiani di Forza Italia.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Fatico a pensare che non ci sarà una riduzione delle tasse. Questa manovra ha scelto di destinare 17 miliardi su 30 proprio al taglio delle imposte. Guardiamo per una volta ai numeri: i lavoratori che da fine gennaio avranno buste paghe più pesanti saranno 14,3 milioni, ben 1,3 milioni in più. Altri fanno solo promesse, noi abbiamo mantenuto gli impegni presi”. (Federico Freni, Lega)
“Oggi arriva in Aula al Senato la legge di Bilancio. Questa è la terza legge di Bilancio di questo governo, e quindi la narrazione del ‘non si poteva fare di più’ non regge. Ancora una volta, si deludono i cittadini che avevano creduto alle loro promesse, accontentando solo pochi privilegiati. Ci sono 4 milioni e mezzo di persone che rinunciano alle cure mediche, quasi la metà perché non ha i soldi per curarsi. Ci sono 4 milioni di lavoratori poveri che non riescono ad arrivare a fine mese, nonostante lavorino ogni giorno. Mancano, soprattutto al Sud, servizi essenziali come asili nido, assistenza per disabili e anziani”. (Mariolina Castellone, Movimento 5 Stelle)
“Le critiche delle opposizioni alla manovra sono a dir poco campate in aria. Mi chiedo, ad esempio, come faccia la senatrice Castellone a sostenere che la legge di bilancio sia ‘per pochi’ quando 20 dei 30 miliardi della manovra, ossia i due terzi, sono destinati alle famiglie e ai redditi bassi. Basti pensare ai 19 miliardi di tasse in meno che derivano dal taglio del cuneo fiscale, finalmente stabilizzato, e dalla revisione delle aliquote Irpef. Senza dimenticare che abbiamo destinato 1 miliardo alla detassazione dei premi di produzione, degli straordinari e del welfare aziendale e ridotto l’Ires alle imprese che reinvestono gli utili e incrementano l’occupazione”. (Dario Damiani, Forza Italia)
“Sulla manovra economica siamo alla farsa. Oggi la commissione Bilancio di palazzo Madama farà finta di esaminare gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari per poi andare in Aula senza nessuna possibilità di cambiare, nessuna possibilità di migliorare, nessuna possibilità di proporre. Tutto deciso e il Senato deve solo ratificare. Ormai siamo alla finta democrazia e allo svilimento del Parlamento. Una commedia sulle spalle degli italiani”. (Tino Magni, Allenza Verdi e Sinistra)
“Siamo alla terza legge di bilancio firmata da Meloni e soci e puntualmente, ogni volta che si affronta un’emergenza, come ad esempio quella sottolineata dal Papa sulle carceri, il governo si sveglia e dimostra di non avere programmazione. In più, nessuno chiede conto di quello che è stato fatto negli ultimi due anni, mentre il governo continua a fare promesse declinate al futuro: è solo propaganda. E vale per qualsiasi istanza che arriva dalla società civile, dai cittadini, dalle imprese”. (Michele Gubitosa, Movimento 5 Stelle, Omnibus)
“Su 30 miliardi circa della manovra, 17 vengono destinati ai redditi più bassi. Interveniamo sull’Ires, sull’estensione dei congedi parentali, sul fondo della morosità incolpevole. Le azioni che questo governo mette in campo per le imprese, per le famiglie, per il sociale sono sostanziali”. (Ylenja Lucaselli, Fratelli d’Italia, L’aria che tira)
“C’è una prassi che si è consolidata che rappresenta un pericolo per il Parlamento. Perché se tutte le volte, anche quando non ci sono delle scadenze, i disegni di legge vengono di fatto blindati dopo la prima lettura, significa che la maggioranza che governa da ormai tre anni sceglie di usare il Parlamento come un passaggio burocratico, non come un luogo di elaborazione di proposte. Questa cosa va cambiata, va fermata”. (Daniele Manca, Partito Democratico)
“Il clima nel governo si è guastato e la destra si limita a galleggiare. Il governo di Giorgia Meloni andrà avanti finché gli italiani non vedranno pronta un’alternativa”. (Stefano Bonaccini, Partito Democratico, La Stampa)
“Stiamo iniziando a recuperare il potere di acquisto perso in 11 anni dai lavoratori della scuola: dal 2009 al 2020, quando i contratti erano rimasti bloccati”. (Giuseppe Valditara, Lega, Il Messaggero)
“L’intesa delle intese, secondo me, dovrebbe essere quella per l’accorpamento delle elezioni amministrative a quelle europee e a quelle politiche. Andrebbe stabilita una sorta di election day da tenersi ogni due anni. Così si evita che il Paese debba subire campagne elettorali permanenti”. (Pier Ferdinando Casini, Il Messaggero)
“Tre sono i pilastri fondamentali della manovra: famiglia e occupazione, imprese e riduzione delle tasse, sicurezza e sanità. Il tema della natalità è fondamentale non solo perché la famiglia, per citare Mazzini, è la nostra patria del cuore, ma anche per un motivo concreto, perché il tasso di natalità è oggi il più basso di sempre”. (Lavinia Mennuni, Fratelli d’Italia)