Oggi è il giorno delle comunicazioni al Senato del presidente Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo di domani. E quindi, dal palazzaccio della politica, è tutto un susseguirsi di urla, slogan e accuse incrociate su più o meno la qualunque. Compreso Elon Musk. Consegnargli una forma di protettorato morale al nostro Paese, dice il senatore a vita Mario Monti, “è una perdita di dignità dello Stato”. Al suo amico, rincara la dose la senatrice Simona Malpezzi, “dovrebbe spiegare che non accetta interferenze nella politica dell’Italia e dell’Europa”.
Alla critiche, Giorgia Meloni risponde con sarcasmo. Anche il Pd, dice, è diventato sovranista. “Lo considero – spiega la premier- una grandissima impresa di Elon Musk”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Se si dà l’impressione di erigere un signore privato, un grande genio come Elon Musk a una forma di protettorato morale al nostro Paese, secondo me c’è una perdita della dignità dello Stato”. (Mario Monti)
“Al suo amico Elon Musk sembra voler concedere la sovranità del cielo. Dovrebbe spiegare al suo amico che non accetta interferenze nella politica dell’Italia e dell’Europa”. (Simona Malpezzi, Partito Democratico)
“Io non consento ingerenze a nessuno, guardo solo all’interesse nazionale. Ma sono felice, senatrice Malpezzi, vedo che siete sovranisti, difendete la sovranità nazionale dalle ingerenze straniere: la considero una grandissima impresa di Elon Musk, anche più di essere arrivato sulla Luna”. (Giorgia Meloni)
“Meloni doveva andare in Europa a ribaltare i tavoli, e invece a quei tavoli manco ci si siede, girandoci intorno come un maggiordomo in attesa di ricevere ordini da chi conta veramente in Europa”. (Dolores Bevilacqua, Movimento 5 Stelle)
“Voi avete sottolineato negli ultimi sei mesi come chi si sia schierato contro Raffaele Fitto e la nomina a commissario sia un anti-italiano. La domanda è: presidente Meloni, ma se questo è vero, Matteo Salvini è anti-italiano sì o no avendo lavorato contro la commissione von der Leyen e Fitto?” (Matteo Renzi)
“Ieri in una lettera di Ursula von der Leyen ai leader di governo è stato certificato ancora una volta l’ottimo risultato che abbiamo raggiunto. Nella stessa lettera si ribadisce la necessità di trovare soluzioni innovative per porre fine ai traffici di esseri umani, tra cui l’apertura di centri di identificazione al di fuori del territorio dell’Unione europea sul modello del protocollo Italia-Albania”. (Licia Ronzulli, Forza Italia)
“Nel prossimo Consiglio Ue l’Italia sarà determinante non solo per la sua stabilità, ma anche per l’impegno e l’autorevolezza di questo governo”. (Lucio Malan, Fratelli d’Italia)
“Le assenze di ieri? Ho subito notato che nei banchi della Lega i deputati erano solo tre e nemmeno i ministri abbondavano: in un momento così, salta subito all’occhio. Ecco, direi un tantino inconsueto”. (Gianfranco Rotondi, Fratelli d’Italia, La Repubblica)
“Blitz nella notte della maggioranza, che aumenta di ulteriori 1,4 miliardi di euro i fondi per il Ponte sullo Stretto. Tagliano sanità, servizi sociali e trasporto pubblico, e aumentano le tasse al ceto medio, ma col favore delle tenebre incrementano i fondi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, azzerando il Fondo Nazionale Trasporti. Il governo privilegia opere inutili invece dei bisogni reali delle persone”. (Angelo Bonelli, Alleanza Verdi e Sinistra)
“È una gestione da dilettanti, non c’è nessuna capacità di chiudere una manovra, che peraltro non dà nessuna risposta ai veri problemi del Paese. Non solo la maggioranza è divisa ma ha anche scambiato la legge di Bilancio per la legge mancia”. (Chiara Braga, Partito Democratico, Il Corriere della Sera)
“La manovra? È come se la maggioranza facesse opposizione a sé stessa. Non riusciamo a capire quando pensano di chiudere questa legge. Ma sembra più disorganizzazione che uno scontro su questioni politiche vere, che però non mi sento di escludere”. (Maria Cecilia Guerra, Partito Democratico, La Stampa)
“La premier Meloni continua a ripetere bugie credendo, forse, che diventino verità. La verità, invece, arriva oggi dalla proposta di relazione comune sull’occupazione della commissione UE dove vengono definiti ‘critici’ il divario occupazionale di genere e la situazione reddituale delle famiglie italiane, sempre più impoverite da un’inflazione che ha fagocitato salari che il Governo ha deliberatamente mantenuto fermi”. (Mario Turco, Movimento 5 Stelle)