Home > Notizia per Notizia > Politica > Le voci dal palazzo, Renzi: “Il veto da adolescenti”. Donzelli esulta: “1-0”. Di Battista: “La democrazia non esiste più”

Le voci dal palazzo, Renzi: “Il veto da adolescenti”. Donzelli esulta: “1-0”. Di Battista: “La democrazia non esiste più”

E mentre nel mondo si parla della guerra in Ucraina, di quella in Medio Oriente, delle elezioni americane o della crisi climatica che questa volta ha colpito la Spagna e mentre in Italia si continua a sopravvivere tra un problema e l’altro, beh, nel piccolo teatrino della politica nazionale si continua a parlare di “cappotti” (“1-0” festeggia Giovanni Donzelli), di rivincite in arrivo (“Puntiamo a essere il primo partito” dice Elly Schlein) e delle fondamentali alleanze politiche, passate e future. Fuori dal palazzo, arriva invece l’avvertimento di Alessandro Di Battista: “La democrazia è morta. Ormai i rappresentanti del popolo vengono eletti da una minoranza. Questa è una tragedia epocale”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Puntiamo a essere il primo partito, non solo a Genova ma in tutta Italia. Siamo il primo partito della Liguria, davanti a FdI che invece ha perso 11 punti in cinque mesi, e abbiamo vinto a Genova, la città di cui è sindaco Marco Bucci: ci dà speranza in vista delle prossime comunali”. (Elly Schlein, La Repubblica)

“Continuando coi veti, Giorgia Meloni governerà dieci anni. Il veto non è una categoria della politica ma un atteggiamento tardoadolescenziale di chi non ha mai fatto gavetta politica”. (Matteo Renzi, La Stampa)

“Renzi ha dimostrato ancora una volta di non fare parte del campo progressista. Dopo la sua esclusione dalla coalizione, che noi rivendichiamo, Italia Viva si è messa a fare campagna elettorale per Bucci. Come si può creare un’alternativa credibile alla destra con gente così inaffidabile?”. (Stefano Patuanelli, La Stampa)

“Su Renzi non cambio idea. È stato Romano Prodi a dire che non si può far finta di nulla su quello che Renzi ha fatto contro il centrosinistra”. (Angelo Bonelli, Il Corriere della Sera)

“La vittoria è di Bucci. Il miglior candidato possibile, un uomo del fare che con la vicenda del ponte Morandi ha dimostrato che le cose si possono realizzare bene e in tempi celeri. I liguri hanno apprezzato”. (Claudio Scajola, Il Messaggero)

“Ci avevano prospettato un cappotto da 3 a 0, e invece il parziale è di uno a zero per noi. A questo punto chi ci dice che il cappotto non sarà il nostro?”. (Giovanni Donzelli, QN)

“La sinistra non ci ha capito nulla, dovevano vincere 75-0”. (Francesco Storace, DiMartedì)

“Siamo molto contenti del risultato della Liguria. Siamo andati benissimo nonostante la vicenda giudiziaria e i tempi stretti”. (Arianna Meloni)

“Chi dice oggi che dovevamo fare questo piuttosto che quello, anche a casa nostra, fa politicismo. La verità è che Bucci ha vinto per una manciata di voti. La destra esulta per questo? Buon per loro. Certo dobbiamo riflettere sul dato delle astensioni, perché è un problema che riguarda la democrazia”. (Francesco Boccia, Sky Start)

“A destra la legalità non è mai stata un valore: Berlusconi e la sua traiettoria politica hanno separato etica e politica. È sempre accaduto almeno da lui in poi che a destra questo tema incida poco sui risultati elettorali, a differenza del nostro campo. E l’astensione continua a crescere perché la gente continua a non incontrare nella politica risposte alla propria condizione”. (Nicola Fratoianni, Il Manifesto)

“La sinistra non è simpatica, purtroppo. Deve pronunciare parole di tipo universalistico e legalitario. In più ogni tanto fa la snob. Ma è in rimonta”. (Pier Luigi Bersani, DiMartedì)

“In Liguria ha votato il 45%, una tragedia. La democrazia non esiste più. Ormai i rappresentanti del popolo vengono eletti da una minoranza. Questa è una tragedia epocale che dovrebbe rappresentare il primo argomento politico di qualsiasi forza politica, anche di chi vince le elezioni. Come se ne esce? Non ne ho idea”. (Alessandro Di Battista, DiMartedì)

Gestione cookie