A due giorni dalle elezioni in Liguria il pendolo della discussione politica oscilla tra due punti cardinali: il post voto e la manovra.
Sulla situazione economica, i capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nelle commissioni Bilancio e Attività produttive, Marco Grimaldi e Francesca Ghirra usano parole apocalittiche: “Neanche troppo silenziosamente, siamo entrati in un’economia di guerra”. Anche Maurizio Landini – dopo aver proclamato uno sciopero generale insieme alla Uil – punta il dito contro il governo: “In un Paese dove i livelli di illegalità e di evasione fiscale sono altissimi, siamo preoccupati che il governo pensi di attaccare la magistratura anziché colpire gli evasori fiscali e quelli che sfruttano il lavoro attraverso appalti e subappalti”.
Ospite di Porta a Porta, dopo essersi un po’ confusa con la calcolatrice (“Sto a sbaglia’ tutti i conti, ho fatto un casino”), Giorgia Meloni difende invece la manovra e ribadisce che il governo ha aumentato i soldi per la sanità: “Quanto spende lo stato italiano per ogni cittadino per la sanità? Allora, 1919 nel 2019, 2317 nel 2025: 2317 meno 1919, fa 398 euro. 398 euro significa quasi 400 euro in più rispetto a quanto spendevamo nel 2019”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Quanto spende lo stato italiano per ogni cittadino per la sanità? Nel 2019 spendeva 1919 euro a cittadino, nel 2025 spenderà 1317 euro a cittadino. 1317 meno 1919… No, ma sto a sbaglia’ tutti i conti dai. L’ho sbagliati tutti, ho fatto un casino. Allora, 1919 nel 2019, 2317 nel 2015: 2317 meno 1919, fa 398 euro. 398 euro significa quasi 400 euro in più rispetto a quanto spendevamo nel 2019”. (Giorgia Meloni e la calcolatrice, Porta a Porta)
“Sto a sbaglia’ tutti i conti’. Quella detta a Porta a porta è la prima cosa giusta che sento dire da Giorgia Meloni da quando è al governo: sta a sbaglia’ tutti i conti”. (Davide Faraoni)
“Neanche troppo silenziosamente, siamo entrati in un’economia di guerra. L’effetto non è solo il riarmo. Il Governo abbandona pezzo dopo pezzo il welfare, gli impegni per il clima, pezzi importanti dell’economia del Paese”. (Marco Grimaldi e Francesca Ghirra)
“In un Paese dove i livelli di illegalità e di evasione fiscale sono altissimi, siamo preoccupati che il governo pensi di attaccare la magistratura anziché colpire gli evasori fiscali e quelli che sfruttano il lavoro attraverso appalti e subappalti”. (Maurizio Landini)
“Due sindacati italiani di estrema sinistra scioperano contro l’aumento dello stipendio per 14 milioni di lavoratori dipendenti fino a 40.000 euro di reddito? Ridicoli”. (Matteo Salvini)
La manovra varata dal governo, osservando vincoli molto stretti di bilancio, ha una proiezione sociale evidente: dal taglio al cuneo fiscale divenuto strutturale al sostegno per le famiglie. Questo sciopero generale è un’opera di supplenza per un centrosinistra sfaldato. Un’iniziativa peraltro irresponsabile, perché rischia di alimentare lo scontro sociale”. (Deborah Bergamini)
“Solo 2 sindacati hanno proclamato lo sciopero generale. Potevano almeno aspettare la riunione che il governo ha convocato il 5 novembre a palazzo Chigi”. (Antonio Tajani)
“La cosa è semplice: la Liguria è stato l’esempio di come il centrosinistra si taglia le gambe da solo, avevamo un rigore a porta vuota e hanno fatto autogol e l’hanno fatto perché Conte dei cinque stelle hanno detto tutti ma Renzi no e in una Regione che si gioca sul filo dei voti”. (Matteo Renzi, Mattino Cinque)
“Dietro il volantino della propaganda del governo Meloni c’è la dura realtà. Meloni da Vespa non ha detto che investirà 7 miliardi degli italiani in armamenti; che taglierà 5 mila posti in organico dei docenti; che ha disinvestito in sanità arrivando ai livelli pre – covid; non ci ha detto che, mentre abbiamo 30 mila infermieri italiani che vanno all’estero per stipendi troppo bassi e condizioni di lavoro poco dignitose, chiamano 10 mila infermieri indiani per i nostri ospedali”. (Vittoria Baldino, Agorà)
“Calo dell’occupazione, con boom della cassa integrazione. Aumento degli inattivi. Carrello della spesa +2,2% a ottobre. Crescita zero nel terzo trimestre. Produzione industriale giù da 19 mesi consecutivi. Legge di Bilancio di tagli e tasse. Scioperano medici e infermieri. Nel 2025 fanalino di coda dell’Ue. Stanno scrivendo la storia…”. (Stefano Patuanelli)