Le dimissioni di Carlos Tavares e la guerra all’interno del Movimento 5 Stelle sono i due argomenti discussi nei corridoi del palazzo della politica. Quando si sussurra di Tavares, Giorgia Meloni incolpa i sindacati nostrani: “Credo che l’uscita di Tavares sia il figlio di alcune battaglie sindacali molto forti fatte particolarmente dai sindacati francesi e americani. Quello italiano rispetto a queste urla era un pò afono”. Salvini punta invece il dito, anzi, l’intera mano contro la proprietà: “In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste è la proprietà. È una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero”.
Girato l’angolo, la guerra civile all’interno del Movimento 5 Stelle. “Giuseppe Conte – dice Beppe Grillo – ha distrutto il Movimento”. In serata arriva la replica dello stesso Conte: “Questa è una comunità orgogliosa, che non si lascia calpestare da nessuno”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Non entro nel merito delle scelte di una grande multinazionale. Credo che l’uscita di Tavares sia il figlio di alcune battaglie sindacali molto forti fatte particolarmente dai sindacati francesi e americani. Quello italiano rispetto a queste urla era un pò afono”. (Giorgia Meloni)
“Tavares lascia la guida di Stellantis con una buonuscita di 100 milioni di euro che equivalgono a quello che percepiscono 100.000 precari in un mese. Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minimo. Questa la regola morale dell’imprenditore Adriano Olivetti. Quella di Tavares è una vergogna!” (Angelo Bonelli, Alleanza Verdi e Sinistra)
“Tavares ci ha messo del suo dimostrandosi non all’altezza dell’eredità di Sergio Marchionne, lui sì che era un vero leader. Oggi giudico inutile piangere sul latte versato”. (Matteo Renzi, Italia Viva)
“Proprio perchè stiamo chiedendo che si facciano investimenti e si tuteli l’occupazione, sarebbe davvero uno schiaffo in faccia ai lavoratori se invece l’azienda e il gruppo spendesse centinaia di milioni di euro per la buona uscita dell’amministratore delegato”. (Maurizio Landini)
“L’addio di Tavares? Un grande sollievo. Ha combinato solo disastri per l’Italia e per il gruppo Stellantis nel suo complesso”. (Carlo Calenda, Azione, Il Corriere della Sera)
“In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste è la proprietà. È una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero”. (Matteo Salvini)
“Stellantis? Credo che dopo tutto il sostegno che ha avuto quest’azienda dallo Stato, abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro paese, tenendo conto anche dei cambiamenti che ci sono”. (Antonio Tajani)
“Dopo gli innumerevoli disastri della gestione Tavares al gruppo Stellantis, il top manager se ne va con milioni di euro in tasca. Ma non possono essere sempre i lavoratori a pagare per gli errori e le scelte sbagliate dei vertici delle aziende”. (Nicola Fratoianni, Allenza Verdi e Sinistra)
“Il modo di comportarsi di Oz è stata la carta vincente per disintegrare il Movimento nella sua identità. Ma ho un idea che vi svelerò dopo. Non finisce qui”. (Beppe Grillo)
“Questa è una comunità orgogliosa, che non si lascia calpestare da nessuno, che non vuole andare per funghi. Da giovedì a domenica tornerà a votare. Voteremo tutti insieme, perché ci sono anche nuove battaglie da portare avanti, quelle che voi alla base avete selezionato e avete votato e saranno gli obiettivi strategici che realizzeremo tutti insieme. Allora torniamo a votare perché da lunedì si volta a pagina”. (Giuseppe Conte, Movimento 5 Stelle)
“Beppe Grillo e Giuseppe Conte? Non ricordo un momento in cui sono andati d’accordo. Conte è un ottimo leader per il Pd. Alla fine, il Pd dovrà fargli una statua per tutti i voti che ha portato via al Movimento 5 Stelle. Penso che quello sia da sempre stato il suo progetto”. (Davide Casaleggio)
“Quello che ha fatto Conte, con la modifica formale dello statuto, è un altro partito. Il M5s non può rinnegare sé stesso. Quello dovrà essere il partito di Conte e non il M5s. Sarà una copia sfigata del Pd”. (Danilo Toninelli, Radio Cusano Campus)
“L’errore di Grillo è stato quello di svegliarsi troppo tardi, doveva muoversi quando le cose cominciavano ad andare male. Il Movimento è praticamente morto”. (Dino Giarrusso, Movimento 5 Stelle)