
(Foto d'archivio Ansa)
Nel palazzaccio della politica si parla e si litiga sulle bollette, sui dazi e sull’Ucraina. “Bollette? Siamo intervenuti – dice la premier Giorgia Meloni presentando il decreto – per dare una risposta immediata alla necessità del momento, ma abbiamo anche deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo”. Dall’altra parte della barricata, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli: “Il decreto bollette del governo è una truffa. Prevede un bonus di soli tre mesi, mentre da tre anni famiglie e imprese subiscono rincari inaccettabili, che hanno generato extraprofitti per 70 miliardi alle società energetiche”.
“Dazi? La premier è vassalla di un progetto di disgregazione europea” attacca la segretaria dem, Elly Schlein. “Il Veneto non può permettersi i dazi di Trump” avverte il governatore del Veneto, Luca Zaia. Sulla stessa linea il governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga: “Dobbiamo dialogare e tenere unite le democrazie occidentali e su questo sicuramente gli Stati Uniti sono un partner fondamentale. La soluzione per uscire da possibili tensioni credo che sia un dialogo e accordi strutturali”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Bollette? Siamo intervenuti per dare una risposta immediata alla necessità del momento, ma abbiamo anche deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo, perché è questo quello che serve all’Italia, scelte coraggiose e strutturali. È l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani ed è l’impegno che intendiamo rispettare”. (Giorgia Meloni)
“Arrabbiato con la Meloni? Visto che ho letto di mie arrabbiature, stavo usando un’altra parola, io mi arrabbio solo quando perde il Southampton, accade spesso e vistosamente purtroppo recentemente”. (Giancarlo Giorgetti)
“Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. (Armando Siri, Lega)
“Mentre i cittadini e le imprese stanno pagando da mesi le conseguenze del carobollette, le aziende dell’energia accumulano extraprofitti. Non parliamo di noccioline ma di 40 miliardi extra negli ultimi 2 anni e +135% di guadagni rispetto a prima della pandemia. E Meloni? Fa la scenetta di dire che 2 miliardi per il decreto – che doveva arrivare mesi fa – sono troppo pochi ma si rifiuta di fare l’unica cosa sensata per metterci più soldi: tassare questi extraprofitti per stanziare miliardi per aiutare chi è in difficoltà. Ma non domani o oggi, doveva farlo ieri”. (Chiara Appendino)
“L’aumento insostenibile delle bollette di luce e gas, che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, è colpa del governo Meloni che ha ripristinato gli oneri di sistema e aumentato l’IVA sul gas. Questi sono ad oggi i fatti, il resto sono solo vuote promesse. Quelle a cui la Premier ormai ci ha abituato”. (Peppe De Cristofaro, Alleanza Verdi e Sinistra)
“Il decreto bollette del governo è una truffa. Prevede un bonus di soli tre mesi, mentre da tre anni famiglie e imprese subiscono rincari inaccettabili, che hanno generato extraprofitti per 70 miliardi alle società energetiche. Proprio ieri, Eni ha annunciato un utile di 14,3 miliardi di euro per il 2024. La premier Meloni si rifiuta di affrontare in modo strutturale il caro energia”. (Angelo Bonelli)
“Il decreto bollette non è che un pannicello caldo rispetto ai rincari pesantissimi subiti dagli italiani per i costi energetici”. (Davide Faraone, Italia Viva)
“L’Ue non potrà più contare sull’affidabilità della partnership degli Usa, almeno per il tempo della presidenza Trump. È gravissimo che Meloni non abbia detto una parola su questo, in tutti questi giorni. La premier è vassalla di un progetto di disgregazione europea. Quella dei dazi è una guerra commerciale che pagheranno imprese e lavoratori italiani”. (Elly Schlein)
“Il Veneto non può permettersi i dazi di Trump. Bisogna sedersi al tavolo e parlare con una sola voce”. (Luca Zaia, Lega, La Repubblica)
“Dobbiamo dialogare e tenere unite le democrazie occidentali e su questo sicuramente gli Stati Uniti sono un partner fondamentale. La soluzione per uscire da possibili tensioni credo che sia un dialogo e accordi strutturali”. (Massimiliano Fedriga, Lega)
“Noi siamo i primi ad essere preoccupati per l’innesco di una possibile guerra commerciale, che chiaramente punta a dividere gli alleati europei. Ricordo ai teorici del declinismo che l’Italia l’anno scorso è diventato il quarto esportatore mondiale. E dunque è chiaro che abbiamo tutto l’interesse a evitare una escalation”. (Adolfo Urso, Fratelli d’Italia, La Stampa)
“I nuovi dazi annunciati da Donald Trump rischiano di avere effetti devastanti su un settore già in ginocchio come quello della moda italiana. Il made in Italy, già sotto pressione per le difficoltà economiche globali e l’aumento dei costi di produzione, in particolare dell’energia, si troverebbe a subire un ulteriore colpo che potrebbe mettere in seria difficoltà aziende, artigiani e lavoratori”. (Simona Bonafè, Partito Democratico)
“Militari in Ucraina? Io sono contrario a qualsiasi iniziativa che non risponda a un corretto e legale processo di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite. E una pace giusta richiede che al tavolo ci siano il Paese aggredito, l’Ucraina, e la Ue, a garanzia di una pace giusta, del ripristino della stabilità e delle garanzie di sicurezza. A queste condizioni ciascuno dovrà fare tutto il necessario, con meno di questo non sarà pace, ma sopruso”. (Stefano Bonaccini, Partito Democratico, Il Corriere della Sera)