Politica

Le voci dal palazzo, Tajani: “Evitare collasso migratorio in Siria”. Crosetto: “Dopo Assad si apre fase piena di incognite”. Della Valle (M5s): “L’Occidente sbaglia a festeggiare il cambio di regime”

La caduta di Assad è il tema principale del dibattito nei corridoi del palazzaccio della politica. “Salvaguardare le minoranze religiose ed etniche, anche per evitare un collasso migratorio” dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Toni preoccupati anche da parte del ministro della Difesa Guido Crosetto: “La caduta di Assad apre a una transizione difficile e piena di incognite”.

Ma nei corridoi si battibecca anche intorno alla vittoria di Giuseppe Conte nelle nuove votazioni tra gli iscritti del M5S. Dopo il post in cui Grillo saluta citando Il Truman Show, i parlamentari del partito fondato dall’ex comico provano a serrare le fila. Vittoria Baldino parla infatti del nuovo M5S che parte da oggi, “pronto a raccogliere le sfide che Italia e Europa devono affrontare, con l’unico obiettivo della protezione delle fasce più deboli”. E c’è chi, invece, spiega che il vecchio Movimento 5 Stelle non esiste più. A dirlo è Dino Giarrusso, che parla apertamente del “nuovo partito personale di Giuseppe Conte”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“La caduta di Assad è una battuta d’arresto per Russia e Iran, e noi ci troviamo a fronteggiare un’alleanza Russia-Iran-Corea del Nord che fa la guerra all’Ucraina, da noi sostenuta”. (L’ambasciatore italiano in Siria Stefano Stefanini, Il Messaggero).

In Siria serve “integrità del Paese, tutelare la popolazione e salvaguardare le minoranze religiose ed etniche, anche per evitare un collasso migratorio”. (Antonio Tajani, Il Corriere della Sera)

“Con la caduta di Assad si apre una transizione difficile e piena di incognite: da un lato, ribelli vittoriosi già spaccati in fazioni, dall’altro la volontà di ripristinare un sistema democratico. Erdogan ha in mano un risultato che persegue da anni, ma non pensava così vicino. E ora aumenta il suo potere di aprire e chiudere i rubinetti verso la Ue”. (Guido Crosetto, La Stampa).

“La fine del cinquantennale regime degli Assad segna una vittoria per la Turchia, gli Usa, Israele e le petromonarchie che hanno sostenuto per tredici anni la guerra per procura delle forze jihadiste. Il piano statunitense di disgregazione dei grandi stati che erano stati protagonisti molti decenni fa del nazionalismo panarabista dopo Iraq e Libia ha avuto come bersaglio la Siria”. (Maurizio Acerbo, Partito della Rifondazione Comunista)

“La presa di Damasco da parte dei ribelli e la balcanizzazione della Siria rendono ancora più instabile il Medio Oriente. Chiediamo al Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani di riferire rapidamente in Parlamento, oltre che sulle condizioni degli italiani presenti in Siria, sui contatti avuti con gli alleati e sulla posizione comune da assumere in sede europea”. (Alessandro Alfieri, Partito Democratico)

“La caduta di Assad, dopo mezzo secolo di regime sanguinario, è di per sé una buona notizia. Assad è responsabile di crimini atroci nei confronti il suo stesso popolo compreso l’uso di gas letali contro chi non si sottometteva al suo potere e una durissima repressione contro gli oppositori. Di tutto questo dovrà rispondere nelle sedi opportune. È comprensibile, dunque, la festa che in queste ore abbiamo visto per le strade di Damasco e di tutta la Siria. È, tuttavia, presto per avere un quadro chiaro di cosa succederà adesso”. (Laura Boldrini, Partito Democratico)

“Nessuno rimpiangerà Assad o il suo governo, ma sbaglia chi festeggia per l’avvento di un ex membro dell’Isis le cui conseguenze possono essere distruttive per l’Occidente stesso”. (Danilo Della Valle, Movimento 5 Stelle)

“Assad è in esilio, evviva, la dittatura è finita. Ma la storia araba dimostra che quando cade un dittatore (e Assad è stato chiaramente un dittatore, feroce dittatore in alcuni momenti) non è detto che le cose si sistemino da sole. Non c’è sempre la democrazia dopo la dittatura”. (Matteo Renzi)

“Il nostro garante ci ha chiesto di rivotare. La clausola che lo consente è illegittima, ma abbiamo preferito rispondere con ancora più democrazia. Sono rimasto sorpreso dalla risposta di Grillo. Alla sorpresa è subentrata la delusione, il profondo rammarico. Nel suo ultimo incontro al Forum, ci siamo lasciati con baci e abbracci, con la promessa che sarebbe tornato a Roma. Gli preannunciai l’idea di avviare il processo Costituente. Una grande sorpresa sono stati gli attacchi più velenosi del solito, che si sono tradotti in ingressi a gamba tesa e tentativi di sabotaggio. Ho capito che eravamo a un punto di svolta. Avrei dovuto accettare la logica del caminetto, dove si decide il futuro del M5s ai vertici oppure lasciare che la comunità M5s si riossigenasse. Di fronte a questo aut aut, non ho avuto dubbi”. (Giuseppe Conte)

“Oz ha preso più voti ora che alle Europee”. (Beppe Grillo)

“Il Movimento 5 Stelle non esiste più come lo conoscevamo: è diventato il partito personale di Conte. Non c’è opposizione interna, non c’è dissenso. Nessuno critica le posizioni del leader, perché chi prova a farlo viene automaticamente emarginato. Quando c’era il vecchio Movimento, esistevano delle voci critiche. Io stesso ero una di queste, ma oggi chi osa dissentire, come Danilo Toninelli, è fuori da tutto, comprese le poltrone. Conte ha costruito un sistema in cui tutto dipende da lui”. (Dino Giarrusso)

“Dispiace che Conte e i suoi cerchino di ballare sul cadavere di un leone. Sicuramente Beppe andrà avanti, impugnerà il simbolo e lo farà diventare proprio. Conte si dovrà obbligatoriamente fare il suo partito. Il M5s non ci sarà più tra qualche mese, Beppe farà l’azione legale che tutti si stanno aspettando”. (Danilo Toninelli)

“Beppe Grillo? È l’unico caso di becchino che si scopre morto. Mi dispiace vedere Grillo ridotto in questo stato. Preferisco ricordarlo da vivo, politicamente ormai è stra morto: si è fatto ammazzare due volte”. (Marco Travaglio, Un giorno da pecora)

“Da oggi parte un nuovo M5S pronto a raccogliere le sfide che Italia e Europa devono affrontare con l’unico obiettivo della protezione delle fasce più deboli, perché noi siamo nati per non lasciare nessuno indietro”. (Vittoria Baldino, Movimento 5 Stelle)

“La vera vittoria di questa seconda votazione è la straordinaria partecipazione della nostra comunità che ancora una volta ha agito con compattezza e coesione. Abbiamo dimostrato di nuovo che la democrazia dal basso non è un accattivante slogan, e neanche sterile propaganda, ma è l’anima del Movimento 5 Stelle che permane nonostante tutto e tutti”. (Pietro Lorefice, Movimento 5 Stelle)

 

Published by
Lorenzo Briotti