
(Foto Ansa)
Nel palazzaccio della politica Forza Italia e Lega provano a serrare le linee dopo i litigi dei giorni scorsi. “Ci parliamo sempre con Meloni e Salvini. Non c’è bisogno di nessun chiarimento – spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani – Quaquaraquà? Parlavo dei populisti, come Afd o il Movimento 5 Stelle”. A calmare le acque ci prova anche la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini: “Nessuna verifica di governo. I leader di maggioranza si sentono costantemente, si chiariscono quando c’è bisogno di farlo e non c’è nessun passaggio cruciale”.
“Mentre il Governo Meloni continua a litigare alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano – tuona invece il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte – si ritrovano sempre allineati quando si tratta di rifilare fregature ai cittadini italiani”. “Ormai – dice la segretaria dem Elly Schlein – siamo alla guerriglia quotidiana dentro la maggioranza di governo”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Ci parliamo sempre con Meloni e Salvini. Non c’è bisogno di nessun chiarimento. Quaquaraquà? Parlavo dei populisti, come Afd o il Movimento 5 Stelle”. (Antonio Tajani)
“Nessuna verifica di governo. I leader di maggioranza si sentono costantemente, si chiariscono quando c’è bisogno di farlo e non c’è nessun passaggio cruciale”. (Deborah Bergamini, Forza Italia, Il Corriere della Sera)
“Mentre il Governo Meloni continua a litigare alla ricerca di una linea comune in politica estera che non trovano, si ritrovano sempre allineati quando si tratta di rifilare fregature ai cittadini italiani”. (Giuseppe Conte)
“Ormai siamo alla guerriglia quotidiana dentro la maggioranza di governo”. (Elly Schlein)
“Siamo alla tragicommedia: La Lega attacca Tajani sulla politica estera, Tajani chiama Meloni, Meloni chiama Salvini. Questo è un governo che litiga su tutto. Intanto hanno deciso di dare il via libera al piano di riarmo di 800 miliardi di euro che indebiterà il futuro delle nuove generazioni”. (Angelo Bonelli)
“In qualunque altro Paese si sarebbe già aperta una crisi di governo. Tajani, messo sotto tutela da Salvini, tragga le conclusioni domandando a Meloni se è ancora lui il ministro degli Esteri”. (Chiara Braga, Partito Democratico, Il Corriere della Sera)
“Alla fine si è molto dibattuto di Ventotene, ma il punto fondamentale è che secondo i più convinti europeisti, dato che gli Stati nazionali sono la causa di tutti i mali la soluzione sarebbe fare uno Stato nazionale più grande. Ma vi sembra logico? Si creerebbe la caricatura di uno Stato più grande. Ma perché se una cosa è la causa di un problema, se ne chiede di più?” (Alberto Bagnai, Lega, Radio Cusano)
“Il governo ci sommerge di annunci trionfalistici: legge le statistiche a modo suo e comunica al “popolo” che tutto va bene, che gli italiani sono più ricchi, sicuri e felici sotto il sovranismo. La realtà, però, è ben diversa”. (Beatrice Lorenzin, Partito Democratico)
“Sulle prevaricazioni russe risponde il Presidente Mattarella, sui dazi minacciati da Trump risponde Mattarella. In questo caos internazionale meno male che c’è Mattarella. In mezzo ai balbettamenti di Giorgia Meloni, alle mistificazioni iper-trumpiane di Salvini, all’inconsistenza di Tajani, il Presidente ristabilisce la verità e riporta il dibattito sui binari della sensatezza”. (Davide Faraone, Italia Viva)
“Con Salvini filo Putin e anti Kiev, che prende il telefono e parla con Vance, Meloni non ha alcuna credibilità, alcuna autorevolezza e alcuna capacità di incidere a livello internazionale ed europeo: cosa andrà a dire agli altri leader europei?” (Riccardo Magi, +Europa)