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(Foto d'archivio Ansa)
Nel palazzaccio della politica si continua a parlare di Ucraina. “Matteo Salvini ha parlato di Nobel per Donald Trump? Sono sue opinioni” taglia corto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Battere la Russia era irrealistico – spiega il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte -. È una verità che pesa come un macigno sulla premier Meloni. Io al suo posto mi dimetterei”. “Sono mesi – avverte il senatore Matteo Renzi – che diciamo che si sta scrivendo il nuovo ordine geopolitico. Siamo al post Yalta: è un tornante della storia. O l’Europa lo capisce e risponde unita dalla difesa alla cultura, dallo spazio alla manifattura, oppure tutti i paesi europei diventano irrilevanti. Tutti”.
E intanto il leader di Azione, Carlo Calenda annuncia: “Andrò in Ucraina venerdì, sabato e domenica, in coincidenza con l’anniversario che segna i tre anni dall’inizio della guerra. Cerco di onorare e rispettare chi combatte per la propria libertà”.
Ecco le voci dal palazzo della politica:
“Matteo Salvini ha parlato di Nobel per Donald Trump? “Sono sue opinioni, non devo commentare tutte le idee e le proposte di tutti coloro che parlano nel mondo. Ognuno ha le sue idee e valutazioni legittime e giuste. Non fa parte della politica di governo o dell’accordo di maggioranza chi deve diventare premio Nobel”. (Antonio Tajani)
“Trump con ruvidezza smaschera tutta la propaganda bellicista dell’Occidente sull’Ucraina e dice una verità che noi del Movimento 5 stelle stiamo dicendo da tre anni, insieme a tutti gli esperti militari, ossia che battere militarmente la Russia era irrealistico. È una verità che pesa come un macigno sulla premier Meloni, che poteva ritagliare per l’Italia un ruolo da protagonista nel negoziato e invece ci ha portato a questo fallimento pur di compiacere le cancellerie internazionali. Io al posto della premier Meloni, di fronte a questa vergogna, a questo fallimento, mi dimetterei”. (Giuseppe Conte)
“Sono mesi che diciamo che si sta scrivendo il nuovo ordine geopolitico. Siamo al post Yalta: è un tornante della storia. O l’Europa lo capisce e risponde unita dalla difesa alla cultura, dallo spazio alla manifattura, oppure tutti i paesi europei diventano irrilevanti. Tutti”. (Matteo Renzi)
“Andrò in Ucraina venerdì, sabato e domenica, in coincidenza con l’anniversario che segna i tre anni dall’inizio della guerra. Cerco di onorare e rispettare chi combatte per la propria libertà”. (Carlo Calenda, Un giorno da pecora)
“L’Europa può e deve cogliere il momento per rompere il vincolo di subordinazione al dominio americano e finalmente sviluppare una politica autonoma. Una politica anti-imperiale, fondata sull’autodeterminazione, sulla coesistenza pacifica e sulla cooperazione tra i popoli”. (Ilaria Salis)
“Come la parola pace venga usata in maniera distorta nel mondo è emerso in maniera lampante quando Salvini ha candidato Trump al Nobel per la pace”. (Davide Farone, Italia Viva)
“L’idea che si potesse risolvere la guerra con le armi è stata sconfitta dai fatti. Alla fine di questa vicenda la vittima politica è l’Europa”. (Peppe De Cristofaro, Alleanza Verdi e Sinistra)
“L’Europa non è coinvolta nei negoziati tra Usa e Russia? La cosa che mi ferisce di più è che non sia coinvolta l’Ucraina, invasa dalla Russia di Putin. È stata glorificata e usata, in una guerra combattuta con le armi dell’Occidente e con i corpi della sua gente. E ora si vuol fare una pace sulla testa e sulla pelle delle ucraine e degli ucraini. È un altro frutto della guerra”. (Marco Tarquinio, Partito Democratico, Il Fatto Quotidiano)
“Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento”. (Elly Schlein)
“Sulla vicenda Paragon e sullo spionaggio il governo continua a fuggire e il fatto che Mantovano si sia appellato all’articolo 131 del regolamento della Camera, quindi non rispondere per dire chi è che ha spiato, sia un’ammissione di colpa”. (Angelo Bonelli)