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L’EDICOLA, Il Corriere: “Almasri, il caso arriva in Europa”. Repubblica: “Scontro governo-Cpi”. Il Fatto: “Spionaggio di Stato: Israele scarica l’Italia”

Le principali notizie sulle prime pagine di oggi riguardano il confronto tra il governo italiano e la Corte penale internazionale in seguito alla liberazione di Almasri e la vicenda delle persone spiate su WhatsApp tramite un software di una società israeliana. “Almasri, il caso arriva in Europa”. titola Il Corriere della Sera. “Scontro governo-Cpi”, è l’apertura di Repubblica. “Spionaggio di Stato: Israele scarica l’Italia”, titola invece il Fatto Quotidiano.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Almasri, il caso arriva in Europa” (Il Corriere della Sera).

“La gamba mancante”. L’editoriale di Roberto Gressi: “C’è una sorta di crisi sistemica nel panorama politico italiano. A fronte di una maggioranza sostanzialmente compatta, seppure in competizione, ci sono opposizioni divise, che faticano a trovare idee comuni, che stentano ad uscire dal cono d’ombra del governo. Il risultato è una dialettica zoppa, che non fa bene a nessuno, nemmeno al centrodestra, che pure se ne avvantaggia elettoralmente”.

“Spionaggio di Stato: Israele scarica l’Italia” (Il Fatto Quotidiano).

“Meloni sfida la Corte dell’Aja” (La Stampa).

L’intervista al leader di Italia Viva Matteo Renzi: “L’indagine della Corte penale internazionale mi preoccupa, ma è solo la punta dell’iceberg. Quello che non si vede è ancora più pericoloso. Meloni sta distruggendo sistematicamente i legami istituzionali del Paese. Penso anche alla frattura nei servizi segreti, alla Rai usata come megafono, al capo del Dap che se ne va perché Delmastro gli ha fatto terra bruciata intorno, alla Digos che arresta un criminale e loro lo scarcerano. Hanno riportato a casa un torturatore e la premier scappa: folle”. Da Nordio più che deluso sono sconvolto: di fatto, è il portavoce di quel sadico giustizialista che è Delmastro. Nordio doveva cambiare il giustizialismo di FdI: invece FdI ha cambiato lui. Non rimanderei mai a casa un torturatore, un violentatore, un killer. Se però c’è un interesse nazionale, il premier va in Parlamento e lo dice. Meloni invece è scappata. Potrebbe essere l’Eni? Se è così, vieni in Aula e lo dici. Ma non puoi dire un giorno l’interesse nazionale e il giorno dopo Nordio dice che lo hanno scarcerato per nullità dell’atto”.

“Scontro governo-Cpi” (La Repubblica).

“La catena degli errori”. L’editoriale di Lirio Abbate: “Se si vuole misurare l’effetto che le comunicazioni di Carlo Nordio al Parlamento hanno raccolto, c’è un posto migliore di altri. La Corte penale internazionale dell’Aia. Qui, i magistrati che sostengono la pubblica accusa nei confronti di Almasri e ne hanno chiesto l’arresto sostengono una cosa molto semplice”.

“Piazza Affari ai massimi dal 2008” (Il Sole 24 Ore).

“Trafficanti di denunce” (Libero).

“Mossa anti-dazi del governo” (Il Messaggero).

“La scuola del merito antidoto al declino”. L’editoriale di Paolo Balduzzi: “Giorni frenetici, questi, per le famiglie che si apprestano a scegliere la scuola superiore. La preoccupazione, in tali momenti, è sempre elevata. Da un lato, perché mai si è davvero sicuri che si stia compiendo la scelta giusta; dall’altro, perché la domanda che i genitori si pongono è se i propri figli saranno davvero valutati sulla base dei loro meriti oppure no. Il concetto di merito, tuttavia, è di difficile definizione”.

L’intervista al ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Possono fare tutti gli esposti che vogliono, ci vuole molta pazienza. Con la Cpi vale quel che vale per l’Europa, non è che se sei europeista devi essere sempre d’accordo con tutto. Criticare non significa porsi contro le istituzioni. Trovo inoltre del tutto legittimo contestare certi atteggiamenti della Corte che ha preso decisioni politiche, le istituzioni sono fatte di uomini e se obietto per esempio che l’Onu si è mossa in ritardo sull’Ucraina non sto affatto contestando la funzione delle Nazioni Unite. Su Gaza la nostra posizione è chiara, l’orizzonte è e resta quello dei due popoli per due Stati. Altre soluzioni non ce ne sono, lo hanno ripetuto anche gli altri partner regionali. Nulla si può fare senza il consenso dei palestinesi e neppure senza la sponda del Cairo e di Amman. Siamo al primo step della tregua, dobbiamo passare al secondo e poi al terzo per muoverci infine in direzione della pace. Oggi non possiamo riconoscere la Palestina perché in quanto Stato non esiste e farlo invierebbe solo un messaggio ostile a Israele, ma l’unica soluzione per noi rimane quella di due popoli per due Stati”.

“Stop alle auto a benzina. Europa in retromarcia” (Il Giornale).

“Cimici e bari” (Il Manifesto).

“È il circo penale internazionale” (La Verità).

“Almasri, Meloni denunciata alla Cpi. Tutte le omissioni e bugie di Nordio” (Domani).

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Giuseppe Avico