
L'EDICOLA, Il Corriere: "Assalto di Trump a Zelensky". Repubblica: "Trump insulta Zelensky". Libero: "Trump spaccatutto" - Blitz Quotidiano
La notizia principale in apertura sui quotidiani di oggi è quella dello scambio di accuse fra il presidente degli Stati Uniti Trump e quello ucraino Zelensky, dopo l’incontro fra le delegazioni statunitense e russa per iniziare una trattativa. “Assalto di Trump a Zelensky”, titola Il Corriere della Sera. “Trump insulta Zelensky”, è l’apertura di Repubblica. “Trump spaccatutto”, è invece la prima pagina di Libero.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Assalto di Trump a Zelensky” (Il Corriere della Sera).
“La forza, i diritti”. L’editoriale di Massimo Gaggi: “Nel sistema americano un presidente ha pochi limiti: all’interno gode della presunzione di immunità per tutti gli atti ufficiali, ha ampi poteri per attuare la sua agenda e può perdonare chiunque (compreso Elon Musk in caso di illegalità della sua task force). Certo, ci sono la Costituzione e la separazione dei poteri: ma con diversi ordini esecutivi Donald Trump ha già invaso l’area di competenza del Congresso, cioè del potere legislativo, mentre quello giudiziario, che reagisce sospendendo alcuni suoi atti, viene tenuto a bada con quel «chi salva il Paese non viola alcuna legge» che sa di presidenza imperiale: parole paragonate a quelle di Napoleone”.
L’intervista a Petro Poroshenko, l’ex presidente ucraino: “Pur in circostanze avverse, Zelensky potrebbe fare meglio e invece sbaglia: dovrebbe tenere aperto e privilegiato il rapporto con Trump. Gli Usa restano la nostra unica garanzia contro Putin. Conosco bene Trump, ho lavorato con lui per oltre tre anni durante il suo primo mandato: sono certo che è possibile intenderci. Zelensky e diversi leader europei lo considerano un problema, io invece lo ritengo un’opportunità”.
“Trump, guerra a Zelensky” (La Stampa).
“Trump insulta Zelensky” (La Repubblica).
“Kiev tradita dall’alleato”. L’editoriale di Gianluca Di Feo: “Per 1091 giorni agli ucraini è stato ripetuto che non combattevano soltanto la loro guerra: ogni leader che si recava a Kiev gli ha detto che stavano lottando per la libertà di tutto l’Occidente. E queste parole non sono state recepite come uno slogan retorico, ma come un impegno concreto a essere al loro fianco”.
L’intervista a Steve Bannon, manager della prima campagna presidenziale di Trump: “La conquista dell’Europa da parte del movimento Maga comincia domenica, con le elezioni in Germania, dove i nostri alleati otterranno un chiaro e significativo successo. La strategia è prendere il continente Paese dopo Paese. Alla fine contiamo di avere dalla nostra parte la premier italiana Giorgia Meloni, anche se negli ultimi tempi è stata un po’ condizionata dalla responsabilità di governare e ha scelto di prendere posizioni più moderate”.
L’intervista a Luca Casarini, fondatore di Mediterranea fra le vittime identificate nel caso Paragon: “Quanto emerso già dovrebbe bastare a spaventare: l’intera vita di una persona viene esaminata e messa nero su bianco in un verbale, compilato da chissà chi. Questo è regime. Al momento, solo i servizi segreti hanno ammesso l’uso dello spyware. Le intercettazioni che possono legalmente fare devono essere autorizzate e può succedere solo per fatti di terrorismo, eversione o altri reati gravi. Significa che la solidarietà è considerata eversiva: questo è indicibile persino per il governo Meloni”.
L’intervista a monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita: “Io ho notizie positive. Mi auguro che il Papa possa guarire presto perché c’è bisogno di lui. C’è bisogno che possa riprendere pienamente la sua vita di pastore della Chiesa, che in questo tempo è più che preziosa. Certo, uno dei problemi della sua salute è la non curanza che a volte manifesta verso la stessa. E forse ci dovrebbe essere maggiore solerzia da parte di tutti noi a proteggerlo”.
“Crescita e inflazione, allarme europeo. Oro Usa, partita aperta sulle riserve” (Il Sole 24 Ore).
“Dittatore e comico mediocre: Trump fa a pezzi Zelensky” (Il Giornale).
“Trump-Zelensky, è scontro” (Il Messaggero).
“Le elezioni in Germania e il futuro dell’Europa”. L’editoriale di Paolo Balduzzi: “Quando, tra pochi, giorni, molti paesi del mondo staranno spensierati festeggiando il Carnevale, nel cuore dell’Europa si terrà un voto il cui esito potrebbe avere effetti rilevanti e drammatici, anche ben oltre i suoi confini nazionali. Facciamo riferimento, è chiaro, alle elezioni federali tedesche, programmate per il 23 febbraio prossimo. Un turno elettorale molto particolare già nella sua origine. Si tratta di elezioni anticipate: quasi una regola, per paesi come il nostro, ma al contrario una vera e propria eccezione per uno stato che ci ha abituati a estrema stabilità”.
“Trump spaccatutto” (Libero).
“Zelensky e Trump a pesci in faccia” (Il Fatto Quotidiano).
“Atlantisti antiamericani”. L’editoriale di Marco Travaglio: “In questi tre anni, l’Ue aveva due opzioni: vincere la guerra o preparare la pace. Invece la guerra l’ha persa e la pace non l’ha preparata. E ora dà la colpa a Trump, arrivato a cose fatte a gestire la sconfitta di chi c’era prima, come già nel 2017 in Afghanistan, cercando di convincere chi la guerra la sta vincendo a fermarsi prima che la stravinca”.
“Usa e getta” (Il Manifesto).
“Bomba sulla petroliera in Liguria. La pista degli attentatori ucraini” (La Verità).
“Trump sembra la marionetta di Putin: Zelensky? È un dittatore mai eletto” (Domani).