Il primo sì alla riforma della Giustizia targata Carlo Nordio è l’argomento principale sulle prime pagine di oggi. “Carriere separate, primo sì in Aula – è l’apertura del Corriere della Sera -. Le toghe in rivolta”. “La giustizia di Berlusconi” è la prima pagina di Repubblica. “Carriere separate, il primo sì” è il titolo del Messaggero.
“Odo Gelli far festa” scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: “Il bello di questi manigoldi che ci sgovernano è che confessano spontaneamente senza che nessuno non dico li torturi o li intercetti, ma gli faccia neppure una domanda”.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Carriere separate, primo sì in Aula. Le toghe in rivolta”. (Il Corriere della Sera)
“Quel filo tra Biden e Trump”. L’editoriale di Massimo Gaggi: “L’attuale presidente americano rivendica il successo in Medio Oriente. Ma un ruolo importante lo ha giocato il tycoon”.
L’intervista al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “L’indipendenza della magistratura è nella Costituzione. I magistrati finora erano indipendenti dalla politica, ma non da sé stessi e dalle correnti della magistratura. Ho voluto recidere questo vincolo”.
L’intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto: “Lo diciamo da tempo: a Gaza l’Italia sarà in prima fila. Ci è stato chiesto da Blinken di formare le forze di polizia che possono costituire il futuro Stato palestinese”.
“La giustizia di Berlusconi”. (La Repubblica)
“Donald Trump. Come trasformare il sogno di Obama in un incubo”. L’editoriale di Stefano Massini: “Per tutti noi, comuni mortali, Donald scese in campo per le Presidenziali il 16 giugno del 2015. E si noti che stavolta il verbo scendere è più che mai calzante, perché quel giorno egli convocò i giornalisti nell’atrio della Trump Tower e su una musica travolgente comparve in alto, sopra tutti, realmente scendendo fra di loro su una scala mobile, come una divinità incarnata”.
L’intervista al segretario di +Europa Riccardo Magi: “Siamo di scuola politica radicale e siamo sempre stati convinti che la separazione delle carriere sia una riforma importante dell’ordinamento giudiziario”.
L’intervista al segretario di Magistratura indipendente Claudio Maria Galoppi: “È una riforma sgangherata. Inefficace negli obiettivi, ipocrita nella sostanza. Perché punta a svilire e colpire il ruolo della magistratura per il controllo di legalità che esercita”.
L’intervista all’eurodeputato di Forza Italia Flavio Tosi: “La Lega sa benissimo che il terzo mandato non esiste. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori. Quindi Zaia non ha nessuna chance”.
“Bombe sulla tregua a Gaza”. (La Stampa)
L’intervista al viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto: “La soddisfazione per questo primo passaggio non deve in alcun modo consentire distrazioni. Fermo restando “che la vera decisione la prenderanno i cittadini con il referendum confermativo. È giusto che siano i cittadini a decidere, gli stessi cittadini a cui è stata affidata la scelta della maggioranza di governo. E’ il finale che garantisce tutti: sarebbe davvero grave se le rimostranze dell’Anm tendessero ad evitare che il popolo sovrano possa pronunciarsi”.
L’intervista alla deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli: “Fake news sessiste contro di me? Non ho mai visto nei confronti di un uomo lo stesso accanimento. Ma non penso che il mio essere donna sia la reale regione per cui ciò è avvenuto. Io penso che ci siano persone non conosciute che subiscono false notizie e arrivano a scelte tragiche, dal chiudersi nella propria stanza al togliersi la vita. È pensando a loro che ho denunciato. Semplicemente, chi è esposto ha un dovere in più. Quello di non tacere”.
“Piano per l’Ires premiale permanente”. (Il Sole 24 Ore)
L’intervista all’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti: “Cosa farà il nuovo Trump? Ci saranno 100 ordini esecutivi nel primo giorno di governo, vedremo. È prevedibile una nuova forte deregulation, norme di favore fiscale come per esempio la detassazione delle mance, che in Usa è molto sentita, deregolamentazione dell’energia, e poi diverse regole nel ‘sociale’ nelle aziende”.
“Carriere separate, il primo sì”. (Il Messaggero)
“La crescita che rende sostenibile il debito”. L’editoriale di Angelo De Mattia: “Non era mai accaduto che la Banca d’Italia integrasse la propria sempre asettica comunicazione mensile sul debito pubblico con delle considerazioni esplicative, come, invece, ha fatto mercoledì scorso allorché il debito ha superato a novembre quella che viene diffusamente chiamata la soglia psicologica di 3 mila miliardi, raggiungendo 3.005,2 miliardi, con un debito, così, di ciascun italiano pari a 51 mila euro circa. Ha ritenuto, l’Istituto centrale, di richiamare l’attenzione, prevenendo fuorvianti interpretazioni vista l’attesa da diverso tempo di questo sconfinamento, sul fatto che, per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un Paese non conta tanto il livello nominale del debito quanto il suo andamento in relazione alla capacità del Paese di fare fronte ad esso, insomma il rapporto con il Pil. Conta insomma la ricchezza di uno Stato – come la disponibilità di risorse nel caso di un debitore privato nei confronti di una banca – ma contano anche, si deve aggiungere, la certezza delle prospettive, la stabilità dei governi, la saldezza delle politiche, le misure per la crescita dell’economia e le relative realizzazioni”.
“Primo sì sulla giustizia. Il sogno di Berlusconi”. (Il Giornale)
“La firma”. (Il Manifesto)
“Il ruolo di Trump scompagina i falchi di Tel Aviv”. L’editoriale di Zvi Schuldiner: “Il significato dell’accordo firmato mercoledì con Hamas suscita in Israele reazioni molto contrastanti, mentre il mondo guarda soprattutto alla questione del possibile cessate il fuoco a Gaza. Il primo annuncio di conclusione delle trattative è arrivato dal nuovo presidente statunitense, non ancora insediato, Donald Trump, che ha bruciato tutti sul tempo”.
“Corte dei Conti: la riforma la fanno i suoi condannati”. (Il Fatto Quotidiano)
“Odo Gelli far festa”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Il bello di questi manigoldi che ci sgovernano è che confessano spontaneamente senza che nessuno non dico li torturi o li intercetti, ma gli faccia neppure una domanda”.
“Ora abbiamo gli stupri islamici”. (La Verità)
“Professioni sfascisti”. (Libero)