Politica

L’EDICOLA, Il Corriere: “Difesa, spinta dell’Europa”. Repubblica: “La destra salva Santanchè”. Libero: “Borsettate alla sinistra”

Due sono le principali notizie in apertura sui quotidiani di oggi: le discussioni riguardo a un piano di difesa comune europea, dopo l’annuncio della presidente della Commissione Europea von der Leyen di voler tenere fuori dalle regole del patto di stabilità le spese militari e l’esame alla Camera della mozione di sfiducia, respinta, alla ministra del Turismo Santanchè per le sue vicende giudiziarie. “Difesa, spinta dell’Europa”, titola Il Corriere della Sera. “La destra salva Santanchè”, è l’apertura di Repubblica. “Borsettate alla sinistra”, è invece la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Difesa, spinta dell’Europa” (Il Corriere della Sera).

“Un nuovo ordine mondiale”. L’editoriale di Federico Rampini: “Ricevuto alla Casa Bianca, Macron ha detto di vedere «buone ragioni per cui Trump ha riallacciato il dialogo con Putin». Il presidente francese ha confermato che diversi Paesi europei sono disponibili a mandare truppe in Ucraina per garantire una tregua; ha aggiunto però che un appoggio militare americano rimarrà indispensabile per impedire che Putin torni ad attaccare in futuro. Sul deterrente americano aveva già espresso i suoi dubbi il futuro cancelliere tedesco Merz: ha rilanciato l’idea di allargare l’ombrello nucleare francese a tutta l’Europa”.

L’intervista a John Bolton, già consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump dal 2018 al 2019 e dal 2005 al 2006 ambasciatore degli Usa all’Onu: “Donald Trump ha già concesso troppo a Vladimir Putin e per gli europei l’unico modo di riportare il presidente Usa alla realtà è agire all’interno della Nato. È molto inquietante quello che Trump ha fatto negli ultimi giorni, perché ha già concesso un vantaggio tattico a Putin, prima ancora di iniziare il negoziato. In particolare, ha ammesso che l’Ucraina non potrà recuperare la piena sovranità e l’integrità territoriale. Inoltre ha escluso la possibilità che Kiev entri nella Nato, ottenendo sufficienti garanzie di sicurezza. A questo punto, al Cremlino probabilmente si staranno dicendo: ‘Avremmo dovuto chiedere di più, perché probabilmente lo avremmo ottenuto'”.

L’intervista al senatore di Fratelli d’Italia Mario Occhiuto, che racconta il figlio trentenne, morto sei giorni fa precipitando dalla finestra della sua abitazione: “Francesco era un ragazzo straordinario: dolce, brillante, sensibile. Aveva tutto: una famiglia che lo amava, una carriera avviata, tanti sogni da realizzare. Eppure, dentro di sé, portava un peso che nessuno poteva davvero vedere. Sstudiava psicologia, leggeva moltissimo, cercava risposte dentro se stesso. Voleva capire, aiutare. Forse anche salvarsi. Era circondato da affetto, aveva tanti amici, ma sapeva di essere diverso. Un giorno mi confidò: ‘Papà, forse alcuni mi vedono distante, chiuso, ma nessuno immagina che il mio è un malessere interiore. Nessuno sa quanto sto lottando'”.

“Difesa europea, il piano Ursula” (La Stampa).

L’intervista a mons. Francesco Savino, vicepresidente della Cei: “Nella vicenda dello spionaggio di cui è stato vittima anche don Mattia Ferrari è in gioco la democrazia. Il governo deve fare chiarezza, con trasparenza, per arrivare alla verità. E poi alla giustizia. Sono profondamente amareggiato e preoccupato. Quando si utilizzano questi metodi nei confronti di giornalisti, attivisti, possibili oppositori e, ancora peggio, di persone che dedicano la loro vita a un servizio prezioso come quello dell’accoglienza e della tutela dei più vulnerabili, dobbiamo fermarci e porci alcune domande fondamentali: perché? Quale sarà il prossimo passo?”.

“La destra salva Santanchè” (La Repubblica).

“Il senso unico della Germania”. L’editoriale di Timothy Garton Ash: “Se il nuovo governo di coalizione guidato da Friedrich Merz saprà cogliere l’occasione offerta da questa crisi, sia Berlino che Bruxelles avanzeranno. Se non ci riuscirà, entrambe potrebbero regredire”.

L’intervista a Jan van Aken, capolista della Linke che alle ultime elezioni in Germania è passata da sotto il 5% all’8,7%: “Abbiamo avuto una strategia chiara: siamo andati casa per casa a chiedere quali sono i problemi. E i temi sono gli affitti e i prezzi troppo alti. Abbiamo messo la questione sociale con questi due aspetti al centro della campagna. Abbiamo inoltre ridotto gli stipendi ai vertici del partito, e questo ha portato credibilità. E infine sull’immigrazione ci siamo posizionati chiaramente in difesa del diritto di asilo e delle persone. Siamo stati gli unici”.

“Sanità, migliorano le cure in ospedale. Male prevenzione e medicina territoriale” (Il Sole 24 Ore).

“Bollette, un salvagente per i fragili” (Il Giornale).

“Difesa comune, l’Europa accelera” (Il Messaggero).

“Accoglienza, ma rispetto dei nostri valori”. L’editoriale di Ferdinando Adornato: “Ormai è chiaro: il rigetto dell’immigrazione irregolare è diventato un fenomeno mondiale che decide presente e futuro dei governi occidentali. Il crollo elettorale del più antico partito del continente europeo, l’Spd, rappresenta l’ultimo, radicale segnale di allarme. Ciò che in ogni nazione viene colpita al cuore è una contraddizione ideologica che si potrebbe definire come “l’equivoco dell’accoglienza”. Essa, con tutta evidenza, ha contagiato in primo luogo la sinistra. Ma ha finito per investire anche settori del popolarismo, come hanno dimostrato i governi di Angela Merkel”.

“Sbanda armata” (Il Manifesto).

“Mi odiate perché sono ricca” (Il Fatto Quotidiano).

“Reddito di belligeranza”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Ieri qualche lettore sarà sobbalzato sulla sedia: ma come, il Fatto apre con una ricerca di Carlo Cottarelli? Quello del governo tecnico di Mattarella dopo la cacciata di Conte per il presunto caso Savona? Il manidiforbice dell’austerità? Sì, quello. Abbiamo idee diverse, talora opposte…”.

L’intervista al sindaco di Benevento Clemente Mastella: “Sostenere il pentastellato Roberto Fico alle prossime Regionali in Campania è possibile. Se vuoi vincere, devi realizzare una coalizione che tenga dentro tutti quelli alternativi al centrodestra. Viceversa, la partita si perde. Anche in una regione come la Campania, dove la destra è sempre stata più debole. A una condizione: bisogna rispettarsi. A Fico e agli altri ho detto che il principio della coalizione deve valere sempre. Io non posso avere nella mia città il Pd e i 5s locali che mi rompono i c… tutto il tempo. Se vi do una mano in Campania, mi dovete dare una mano a Benevento”.

“Il governo a Macron: in Ucraina vacci tu” (La Verità).

“Borsettate alla sinistra” (Libero).

“Santanchè come l’ultimo giapponese: Decido io se e quando dimettermi” (Domani).

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Giuseppe Avico