Politica

L’EDICOLA, il Corriere: “Kiev uccide il generale di Putin”. La Stampa: “Auto, patto governo-Stellantis”. Il Fatto: “Il trucco che trasforma gli aumenti in rimborsi”

L’uccisione del generale Kirillov a Mosca, la manovra e l’accordo tra il governo e Stellantis. Sono questi i principali temi sulle prime pagine di oggi. “Kiev uccide il generale di Putin” titola il Corriere della Sera. “Auto, patto governo-Stellantis” è l’apertura della Stampa. Il Fatto Quotidiano apre invece sulla manovra e sull’emendamento per alzare i rimborsi ai ministri non parlamentari: “Il trucco che trasforma gli aumenti in rimborsi”.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Kiev uccide il generale di Putin”. (Il Corriere della Sera)

L’intervista a Claudio Martelli: “Secondo me si è un po’ troppo corrivi con la Meloni. Io non vedo tutti questi successi, neanche di politica internazionale. Certo è brava nelle relazioni personali, su questo non c’è ombra di dubbio, ma se poi si guarda al fondo delle questioni, quale è l’ispirazione che la guida? La nazione?”

L’intervista alla deputata del Partito Democratico Chiara Braga: “È una gestione da dilettanti, non c’è nessuna capacità di chiudere una manovra, che peraltro non dà nessuna risposta ai veri problemi del Paese. Non solo la maggioranza è divisa ma ha anche scambiato la legge di Bilancio per la legge mancia”.

“Patto sul futuro dell’auto”. (La Repubblica)

L’intervista alla sottosegretaria al ministero dell’Economia Sandra Savino: “Non è il parlamentare a prendere troppo, sono altri che prendono troppo poco. Anche io mi sento in imbarazzo pensando al primario di cardiologia che prende 3.500 euro. In questo caso alzo le mani”.

“Auto, patto governo-Stellantis”. (La Stampa)

L’intervista alla deputata del Partito Democratico Maria Cecilia Guerra: “È come se la maggioranza facesse opposizione a sé stessa. Non riusciamo a capire quando pensano di chiudere questa legge. Ma sembra più disorganizzazione che uno scontro su questioni politiche vere, che però non mi sento di escludere”.

L’intervista all’ex direttore della prevenzione al ministero della Salute Gianni Rezza: “Le piante organiche del servizio sanitario nazionale non hanno tenuto il passo con l’invecchiamento della popolazione che giocoforza richiede più prestazioni sanitarie mentre noi non abbiamo nemmeno rimpiazzato chi è andato in pensione. E purtroppo in manovra non c’è per ora traccia di nuove assunzioni e il rifinanziamento della sanità è frenato dal peso senza eguali del nostro debito pubblico”.

“Stop ai revisori Mef, più fondi al Ponte. In pensione a 64 anni con l’integrativa”. (Il Sole 24 Ore)

L’intervista ad Antonio Tajani: “L’export genera oltre un terzo del Pil italiano ed è l’architrave della nostra economia. Con 626 miliardi di euro di esportazioni registrati lo scorso anno, l’Italia si conferma una delle economie più dinamiche a livello globale”.

L’intervista al presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi: “Nessuno può mai pensare di controllare una guerra agevolmente. A un certo punto la guerra ha una logica che ci determina anche al di là della stessa volontà”.

“Ucciso il generale di Putin. E Kiev rivendica l’attentato”. (Il Messaggero)

“Democrazie che vanno maneggiate con cura”. L’editoriale di Ferdinando Adornato: ” Democrazie in crisi: attenzione, maneggiare con cura. Potrebbe essere questo l’ avviso da recapitare ai leader europei che da domani si riuniscono a Bruxelles. Mai, infatti, era successo che le due più grandi democrazie del Continente, Francia e Germania, si trovassero colpite, nello stesso momento, da acute crisi politiche. Per di più in un tempo storico nel quale lo stesso concetto di democrazia appare debilitato, a causa della manifesta impotenza nel governare la contraddizione tra l’inevitabile incedere del globalismo e l’emergere di nuovi nazionalismi. Guerre, caos delle migrazioni, blocco dell’ascensore sociale, deficit finanziari degli Stati: le spinte centrifughe della modernità sembrano minare alla radice la funzionalità democratica”.

L’intervento di Papa Francesco: “Non dimentichiamo che il Giubileo consegna a Roma una vocazione speciale: essere uno spazio accogliente e ospitale verso tutti, un laboratorio di contaminazione delle diversità e di dialogo tra le parti, una bottega multiculturale che raccoglie, come in un mosaico, i diversi colori del mondo”.

“Lo spione intercettato inchioda Report”. (Il Giornale)

“Il grido”. (Il Manifesto)

“Rojava sotto tiro. E la questione ci riguarda”. L’editoriale di Francesco Strazzari: “La questione curda abbraccia l’intera regione mediorientale. Ci parla non solo di Turchia e Siria, ma anche dei e delle militanti del movimento Donne Vita Libertà, che l’Iran perseguita fin dentro le città irachene, costringendo alla fuga sui barconi fino alle coste calabresi, fra naufragi-fantasma e arresti con accuse di scafismo. Accanto ai curdi abbiamo visto mobilitarsi in questi giorni altre minoranze siriane, inclusi gli armeni che temono la pulizia etnica già vista nel Nagorno Karabakh. Resistendo al terrore e costruendo fra infinite difficoltà un ordine democratico ed egalitario, i curdi ci hanno insegnato la perseveranza. Oggi non si parla solo del tradimento della loro causa, ma anche del tradimento della nostra”.

“Il trucco che trasforma gli aumenti in rimborsi”. (Il Fatto Quotidiano)

“33 giorni di terrore”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Mancano 33 giorni all’insediamento di Donald Trump e c’è da temere, anzi da tremare per ciò che potrebbe accadere di qui ad allora. Il Partito della Guerra, ben incistato nell’amministrazione americana uscente e nelle cancellerie europee (purtroppo non tutte uscenti), farà di tutto per impedire l’unica cosa saggia che il presidente eletto intende fare”.

“Poliziotti feriti dai cortei: +200%”. (La Verità)

“Migranti in Albania, ce lo chiede l’Europa”. (Libero)

“Manovra, retromarce e ritardi. Meloni a caccia di alibi e nemici”. (Domani)

“La Carta, il presidente garante e le lezioni di diritto alla destra”. L’editoriale di Gianfranco Pasquino: “Con buona pace delle diplomatiche smentite del Quirinale, è spesso possibile cogliere nelle brillantemente dosate parole del presidente severe critiche alle azioni e alle dichiarazioni del governo e dei partiti, non solo di governo”.

“Stellantis verso un 2025 da incubo. Ma il governo esulta per le solite promesse”. (La Notizia)

“Il populismo costa più degli aerei”. (Il Foglio)

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Gianluca Pace