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L’EDICOLA, Il Corriere: “Più forte l’asse Trump-Putin”. Repubblica: “Condannato Delmastro”. Il Fatto: “La pace di Trump sfascia il governo e l’opposizione”

Due sono le principali notizie in apertura sui quotidiani di oggi: l’opposizione degli Stati Uniti a una risoluzione dell’ONU di condanna della Russia per l’invasione dell’Ucraina e la condanna a otto mesi del sottosegretario alla Giustizia Delmastro. “Più forte l’asse Trump-Putin”, titola il Corriere della Sera. “Condannato Delmastro”, è l’apertura di Repubblica. “La pace di Trump sfascia il governo e l’opposizione”, è invece la prima pagina del Fatto Quotidiano.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Più forte l’asse Trump-Putin” (Il Corriere della Sera).

“La guerra e il pudore perduto”. L’editoriale di Carlo Verdelli: “Uno spettro si aggira per l’Europa: l’irrilevanza. Ormai è qualcosa di più di un’ombra. Il secondo Trump ci ha messo meno di un mese a dargli corpo e consistenza: Ue fuori dai negoziati per una qualche forma di fine guerra in Ucraina, Ue fuori dalle stanze dove si deciderà il dopo Gaza. La tristezza della tavola rotonda all’Eliseo con 11 leader di un’Unione mai così disunita dà la misura del disorientamento in atto. Con brutale evidenza, il nostro primo e storico alleato è diventato improvvisamente, se non ostile, almeno indisposto a considerarci fratelli”.

L’intervista al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Io sto al mio posto e continuerò a farlo in virtù del principio di non colpevolezza fino all’ultimo grado di giudizio. È un dato di fatto che il collegio fosse fortemente connotato dalla presenza di Md (la corrente di sinistra, ndr ) anche dopo la sostituzione di un componente avvenuta due udienze fa. Il mio onore è aver difeso il carcere duro e l’ergastolo ostativo. Nella mia visione manca di onore chi parla con terroristi e mafiosi. Non erano segreti di Stato né carte riservate. Da quel palazzo di giustizia sono uscite altre carte, invece, classificate ‘riservate’ dai servizi segreti. Sono stato condannato contro ogni ragionevole certezza della mia estraneità ai fatti, confermata dai pm. Ho sempre creduto nella giustizia e voglio ostinatamente continuare a farlo. Attendo trepidante le motivazioni per proporre appello”.

L’intervista al leader di Azione Carlo Calenda: “Quello che ha detto Conte è di una gravità inaudita. Sostenere che Trump quando mente sull’Ucraina e insulta Zelensky dice la verità, vuol dire tradire l’Europa e tradire l’Italia. Trump e Putin vogliono stringere l’Europa in una tenaglia. Io non farò più alleanze, nemmeno a livello locale con il M5S, né, come invece ho fatto in questi mesi, cercherò più di lavorare insieme all’opposizione. C’è uno spartiacque: si sta con l’Europa senza se e senza ma”.

L’intervista al leader di Noi Moderati Maurizio Lupi: “Il giudizio di tutto il governo e della maggioranza è netto e chiaro. Prima Tajani, che è ministro degli Esteri, e poi Giorgia Meloni hanno ribadito che lavoriamo per una pace giusta a sostegno dell’Ucraina Paese aggredito. Si lavora per costruire, insieme agli Usa per trovare soluzioni. Adesso questo è il compito della diplomazia. Ricordiamoci però che senza l’aiuto dell’Europa e dell’America all’Ucraina per difendersi, oggi non staremmo a parlare di pace”.

“Delmastro condannato, Meloni: Sconcertata” (La Stampa).

L’intervista a Walter Verini, uno dei quattro parlamentari del Partito democratico: “Andrea Delmastro deve dimettersi e avrebbe dovuto farlo anche se fosse stato assolto, perché comunque è stato accertato che non avrebbe dovuto passare quelle carte a Giovanni Donzelli. Quindi adesso non ci sono più le procure rosse, adesso ci sono i giudicanti rossi! Questa è un’altra prova di mancanza di senso dello Stato. Le sentenze si rispettano, chi parla di sentenza politica continua a delegittimare la magistratura. È un disegno molto, molto pericoloso”.

“Condannato Delmastro” (La Repubblica).

“Colpevole e inadeguato”. L’editoriale di Carlo Bonini: “Questa sentenza dimostra quanto poco “rossa” tutto sommato sia questa Procura della repubblica già additata come “nemica della nazione. Diciamola così: il fracasso è magno, il fatto è semplice. Posto di fronte all’alternativa se considerare il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, per giunta avvocato, capace o meno di distinguere una notizia coperta da segreto d’ufficio da una di pubblico dominio, e dunque condannarlo o assolverlo per averla resa pubblica, il tribunale…”.

L’intervista al leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini: “Trump sta facendo una grande cosa, nel portare al tavolo per la prima volta Russia e Ucraina. Von der Leyen, invece, non mi pare abbia risolto molto negli ultimi anni. Andrà a Kiev? Vada dove vuole… Chi attacca Trump, evidentemente, non fa un buon servizio alla pace. Non commento i giudizi, commento i fatti, condivido quello che Trump sta facendo per porre fine alla guerra e spero che vada fino in fondo. Trump sull’Ucraina? Vada assolutamente avanti così”.

L’intervista a Nigel Farage, leader del partito britannico sovranista Reform Uk: “Il processo non sarà facile, ma credo alla possibilità di diventare il primo premier populista e conservatore. L’Occidente vive nel declino da anni. Abbiamo perso la nostra anima e identità. Ora però il pendolo sta oscillando nella direzione opposta. Abbiamo un processo elettorale lungo, tre o quattro anni di lavoro davanti a noi. Però sono molto ottimista”.

L’intervista a Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Partito democratico: “È stato sconvolgente sentirsi dare della mafiosa, della terrorista, nell’aula della Camera. È ormai un’abitudine, quando sul banco degli imputati ci finiscono i loro amici. Non dimentichiamo il balletto indecente intorno al caso Santanchè. Ma le decisioni della magistratura vanno rispettate, sempre”.

“Se oggi si tratta è perché abbiamo difeso Kiev e la libertà” (Il Giornale).

“La pace di Trump sfascia il governo e l’opposizione” (Il Fatto Quotidiano).

“L’angolo del buonumore”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Si pensava che i trombettieri della vittoria ucraina e della sconfitta russa, dopo tre anni di minchiate sfuse, si prendessero una pausa per far riposare le lingue in attesa di qualcun altro da leccare. Invece restano in cattedra a spiegarci come va il mondo, visto che finora l’hanno capito così bene”.

“Attaccano Trump ma l’unica alternativa è la sconfitta” (La Verità).

“Delmastro condannato. Meloni: resta al suo posto” (Il Messaggero).

“Tre anni di guerra e dieci lezioni”. L’editoriale di Mario Ajello: “Siamo ormai al terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022. Tre anni di guerra che forniscono almeno dieci lezioni di storia, prima che la tragedia si trasformi sperabilmente in una pace e in una pace giusta”.

L’intervista a Matteo Renzi: “L’intervento di Trump a Miami è stato impressionante: ha parlato due ore, ha risposto a domande, ha ripetuto i suoi mantra. Anche quando dice evidenti falsità, come quelle su chi ha iniziato la guerra in Ucraina, ha un suo pubblico che lo adora. Lui non minaccia, ma ha un preciso disegno politico. Trump è questo. E per quattro anni avremo a che fare con lui, facciamocene una ragione. Se l’Europa non lo capisce e non si sveglia, è spacciata. Chi come noi ha parlato di Stati Uniti d’Europa negli ultimi mesi oggi rivendica la coerenza: o ci mettiamo insieme o saremo spazzati via. I sovranisti europei hanno scelto la parte sbagliata: se fai il sovranista con Trump, quello è più sovranista di te e ti schiaccia, a cominciare dai dazi”.

“Ora aria” (Il Manifesto).

“Il Papa pensa alle dimissioni” (Libero).

“Trump imprevedibile ma con le idee chiare”. L’editoriale di Mario Sechi: “L’Ucraina in tre anni di guerra non ha perso la sua sovranità grazie all’impegno di un’alleanza di cui gli Stati Uniti sono la guida. Volodymyr Zelensky si è più volte scontrato con la Casa Bianca, Joe Biden in una telefonata burrascosa lo apostrofò come un «ingrato». La storia si ripete con Trump che, naturalmente, si muove e parla come Trump”.

“Caso Cospito, Delmastro condannato. Meloni evoca il complotto e lo difende” (Domani).

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Giuseppe Avico