
L'EDICOLA, Il Corriere: "Riarmo europeo, il governo frena". Repubblica: "Macron: scudo nucleare". Il Fatto: "È morto il Salva-Milano. L'hanno scritto gli indagati" - Blitz Quotidiano
La principale notizia di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa alla riunione del Consiglio europeo in programma oggi a Bruxelles per discutere dei piani di riarmo e di difesa, per rilanciare un’iniziativa europea per raggiungere una tregua fra Russia e Ucraina. “Riarmo europeo, il governo frena”, titola Il Corriere della Sera. “Macron: scudo nucleare”, è l’apertura di Repubblica. “È morto il Salva-Milano. L’hanno scritto gli indagati”, è invece la prima pagina del Fatto Quotidiano.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Riarmo europeo, il governo frena” (Il Corriere della Sera).
“Quei fili tagliati”. L’editoriale di Carlo Verdelli: “L’ha appena annunciato al Congresso degli ormai suoi Stati Uniti. Un vasto programma, quello di Donald Trump al giorno 44 del suo secondo mandato: ci riprenderemo il Canale di Panama e anche la Groenlandia, «in un modo o nell’altro»; Zelensky ci deve aver ripensato e ora è pronto a risarcirci di quel che ci spetta e a mettere fine a un «conflitto insensato»; andremo su Marte; cancelleremo l’ideologia del politicamente corretto; regaleremo all’America un’età dell’oro che è appena cominciata. Il mandato del presidente Usa dura 1461 giorni. Ma già questo inizio prefigura svolte neanche immaginate nelle più ardite previsioni”.
L’intervista a Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione bielorussa: “Non mi piace parlare di vittoria. Penso che Putin abbia già perso, anche se vince. Venderà qualsiasi accordo come una vittoria. Ma chi ha vinto è la democrazia, dimostrando che il dittatore non è affidabile. La Russia ha perso agli occhi dell’Europa, tutto è cambiato e pure il popolo russo lo percepisce. Dopo la Seconda guerra mondiale, tutto il mondo aveva detto ‘mai più’. I russi non lo dissero, e questa è la loro narrativa”.
“Macron: Ue, difesa atomica” (La Stampa).
Le parole della ministra dell’Università Anna Maria Bernini: “Il mio ministero è pronto ad ascoltare proposte e suggerimenti legislativi del mondo accademico su norme più incisive per rafforzare le proprie misure disciplinari, per valutarle insieme agli altri colleghi di governo, per le varie articolazioni di competenza. L’unico principio irrinunciabile è che ogni intervento normativo avvenga nel pieno rispetto dell’articolo 33 della Costituzione, a tutela dell’autonomia universitaria. L’impegno è chiaro: difendere il diritto di ogni studente e docente a vivere e lavorare in un ambiente sicuro, libero e rispettoso, dove il sapere possa essere trasmesso e coltivato senza timori o prevaricazioni”.
“Macron: scudo nucleare” (La Repubblica).
“Europa, cosa difendiamo difendendoci”. L’editoriale di Michele Serra: “Tuteliamo la pace e la tolleranza, prima di tutto, perché l’intera architettura europea è concepita per questo. I diritti, il multilinguismo, la libertà religiosa, l’inclusione, la separazione dei poteri. E lo stato sociale, che è la sola vera difesa dei più deboli”.
L’intervista al presidente emerito della Consulta Giuliano Amato: “Trump sta travolgendo l’Occidente con la forza impetuosa di un ciclone, ma potevamo prevederlo e soprattutto evitarlo. Ce la siamo voluta. E ora diamoci da fare per uscirne. Siamo finiti in un incubo, certo. Però, essendo molto vecchio, più che il tempo breve del presente vivo il tempo lungo della storia perché ce l’ho tutto dentro di me: è da qui che mi sento di muovere una critica a noi democratici”.
L’intervista al segretario al Commercio americano Howard Lutnick: “Se volete evitare o abbassare i dazi, potrete semplicemente cancellare o abbassare quelli che imponete a noi. È semplicemente una questione di equilibrio, equità ed uguaglianza. Se avete una tariffa su di noi, dovremmo avere una tariffa su di voi. Si tratta solo di equilibrio, e penso sia un modo ragionevole e rispettabile di vedere la questione. Quindi i dazi scatteranno a partire dal 2 aprile. Quelli imposti ora riguardano i confini e il traffico di fentanyl. Il 2 aprile invece sarà il giorno delle tariffe commerciali reciproche”.
“Il Bund mette il turbo ai rendimenti” (Il Sole 24 Ore).
“Difesa Ue, i paletti di Meloni” (Il Messaggero).
“Ecco cosa vuol dire economia di guerra”. L’editoriale di Paolo Balduzzi: “Tre anni fa, l’11 marzo 2022, a margine di un vertice informale tenutosi a Versailles subito dopo l’invasione russa in Ucraina, alcuni giornalisti chiesero all’allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi, se l’Europa avrebbe a breve sperimentato un’“economia di guerra”. La risposta del premier fu categoricamente negativa: e per questi tre anni la validità di quella negazione è rimasta intatta. Tuttavia, il progetto di Ursula von der Leyen di investire fino a 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni in spese e investimenti per la difesa e la deterrenza potrebbe aprire una fase nuova”.
“Soldi per le armi, Giorgetti frena” (Il Giornale).
“Il tiratore franco” (Il Manifesto).
“È morto il Salva-Milano. L’hanno scritto gli indagati” (Il Fatto Quotidiano).
“Brancamielone”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Già duramente provati dal boicottaggio di X per mano di Sandro Ruotolo e altri trascinatori di folle, Donald Trump e la sua banda hanno subito il colpo di grazia. È stato l’altroieri, quando Paolo Mieli ha annunciato a Otto e mezzo il suo primo pacchetto di sanzioni contro la Casa Bianca”.
L’intervista al capogruppo del M5s in Senato Stefano Patuanelli: “La segretaria del Pd Elly Schlein, che ha detto no al piano von der Leyen da 800 miliardi per il riarmo, è arrivata a questo percorso, seppure in modo un po’ tardivo. Capisco le difficoltà che sta incontrando. Ma il punto è che il Pd fa parte dei Socialisti e Democratici, gruppo che sostiene Von der Leyen. I dem fanno parte della maggioranza in Ue, ed è una contraddizione che sono loro a dover sciogliere. Dopodiché ci chiediamo dove sia finita Giorgia Meloni. Forse non se la sente di venire in Parlamento, e allora deve cambiare mestiere”.
“L’imbroglio dietro le armi di Ursula” (La Verità).
“Ecco il piano di Trump” (Libero).
“Giorgia sola di fronte alla sfida della Casa Bianca”. L’editoriale di Mario Sechi: “Non è ancora successo niente, ma il polverone è già bello alto: l’Europa si riarma! Ancora non sappiamo come, quando e quali sono gli obiettivi, forse avremo qualcosa di più concreto oggi, ma il Parlamento italiano già ribolle. L’Unione europea vorrebbe investire 800 miliardi in quattro anni nel settore della Difesa (la parola “riarmo”, buttata così nella mischia, non significa un bel niente e crea solo confusione) dove di miliardi gli Stati Uniti ne spendono mille all’anno. Va detto chiaramente che senza gli americani non si può fare nulla, la nostra pace per ottant’anni è stata costruita sulla cooperazione dell’Occidente”.