
L'EDICOLA, Il Corriere: "Riarmo, l'Europa divisa sul debito". Repubblica: "Meloni su Ventotene, un nuovo attacco". Libero: "Lo sbarco di Ventotene" - Blitz Quotidiano
Sono due le principali notizie di oggi in apertura sui quotidiani: la riunione del Consiglio europeo che si è tenuta ieri a Bruxelles, dove tutti i paesi ad eccezione dell’Ungheria hanno ribadito il sostegno all’Ucraina; la polemica dopo le critiche al testo del Manifesto di Ventotene della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Riarmo, l’Europa divisa sul debito”, titola Il Corriere della Sera. “Meloni su Ventotene, un nuovo attacco”, è l’apertura di Repubblica. “Lo sbarco di Ventotene”, è invece la prima pagina di Libero.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Riarmo, l’Europa divisa sul debito” (Il Corriere della Sera).
“I bersagli dell’età populista”. L’editoriale di Walter Veltroni: “Sembravano traversie ed erano opportunità, la rassicurante massima di Vico, talismano per gli ottimisti di ogni tempo, può tornare utile al fine di orientarsi in questo grande caos. Bisogna affidarsi allo stesso utopico estraniamento dalla attualità sanguinosa dei propri giorni per immaginare e dunque edificare un domani che sia possibile vivere, che valga la pena di vivere”.
L’intervista a Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato: “La premier ha solo letto dei passaggi del Manifesto di Ventotene dicendo che quella non è la sua Europa. Non ha commentato né irriso nessuno, ha soltanto illustrato alcuni dei messaggi che noi non condividiamo. L’opposizione poteva cogliere l’occasione per specificare che — con il dovuto rispetto per quegli uomini che erano ingiustamente confinati, uno dei quali è stato perfino ucciso, durante un regime dittatoriale — parte del contenuto di quel Manifesto non può oggi essere sottoscritto. Non lo fecero nemmeno i padri Costituenti, che non hanno mai pensato di sostituire una dittatura con un’altra dittatura, in questo caso del ‘partito della rivoluzione’ come veniva chiamato nel Manifesto di Ventotene”.
L’intervista a Matteo Renzi: “Provo disgusto. Meloni utilizza il dramma di prigionieri del fascismo che sognavano un mondo di pace e giustizia per regolare i conti con le opposizioni. Meloni rappresenta la politica della paura, degli incubi, dell’aggressione agli avversari. In parte la premier con quelle parole aveva voglia di provocare perché altrimenti non sta bene con se stessa. In parte aveva bisogno di evitare che i giornali fossero sulla questione Lega. La maggioranza ha bisogno di distrazioni di massa. In due anni di governo salgono le bollette, sale il costo della vita, il ceto medio soffre. Meloni ha la maggioranza dilaniata sulle questioni internazionali”.
L’intervista al governatore del Veneto Luca Zaia: “I dazi non ce li possiamo permettere. L’Italia ha quasi 70 miliardi di export verso gli Usa, di cui 8 miliardi solo dal Veneto . Gli europei sono 450 milioni di abitanti che spendono. Ricordo che le contromisure hanno sempre portato a più miti consigli le controparti, negli Usa e altrove. L’Europa deve avere coscienza che è il più grande mercato del mondo, nessuno può ignorarlo. Secondo, il rapporto con gli Usa è sempre stato solido, non dobbiamo avere complessi di inferiorità né andare in ordine sparso come europei. Credo che la premier, che ha gestito bene le relazioni internazionali, possa fare da pontiere tra Usa e Ue. Dobbiamo diventare coloro che costruiscono il vero asse”.
“Meloni su Ventotene, un nuovo attacco” (La Repubblica).
L’intervista a Emma Bonino, che è stata europarlamentare a Strasburgo accanto ad Altiero Spinelli nel 1979: “Mi pare che l’attacco mosso da Meloni dimostri come il Manifesto di Ventotene rappresenti ancora una minaccia per i totalitarismi e i nazionalismi di ogni tipo. E temuto dai sovranisti. Ecco perché Meloni e la destra di governo l’hanno messo nel mirino: hanno paura dell’Europa di Ventotene, perché se realizzata sarebbe la fine della loro retorica antieuropea. Un po’ come fa Orban: si lamenta dell’Europa che non funziona ma blocca ogni riforma. Si cominci con l’abolizione del diritto di veto. E in questo momento partire dalla difesa e dalla politica estera comune, con uno strumento simile a quanto realizzato con l’euro, potrebbe essere dirimente”.
L’intervista alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “La linea del Pd è emersa in modo limpido dal voto compatto di mercoledì alla Camera. Ma non c’è stato alcun attrito tra me e il gruppo socialista europeo. Siamo una grande famiglia e come in tutte le famiglie non sempre la si pensa allo stesso modo, si possono avere punti di vista differenti. Si discute, ci si confronta e poi si prova a convergere. Tant’è che il documento approvato proprio oggi dal Pse accoglie diverse proposte avanzate dal Pd”.
“Dazi rinviati, l’Europa tratta” (Il Messaggero).
“La svolta tedesca e il debito comune”. L’editoriale di Angelo De Mattia: “Nei lavori della riunione del Consiglio europeo non è immaginabile che le recenti decisioni del Bundestag tedesco non abbiano alcun riflesso: tutt’altro. Il pensiero va al monito “Schwarze null”, debito zero, puntualmente ripetuto dall’allora rigorista Ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, un personaggio stimato per la sua competenza come lo era il presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer”.
“Riarmo, Meloni si smarca da Ursula” (La Stampa).
“Il debito globale tocca i 100mila miliardi. Ue avanti a fatica sui fondi per la Difesa” (Il Sole 24 Ore).
“Meloni: Sinistra illiberale” (Il Giornale).
“Licenza di delinquere” (Il Fatto Quotidiano).
“Via alle telefonate”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Già non era male la norma che impone al giudice di avvisare l’arrestando cinque giorni prima, dandogli modo di minacciare i testimoni, far sparire le prove e scappare. Ma ora il limite di 45 giorni per le intercettazioni – esclusi solo i reati di mafia e terrorismo e, per tutti gli altri, i casi di “elementi specifici e concreti” – è il passo decisivo verso una giustizia…”.
“Piazza punita” (Il Manifesto).
“Occhio, si riarma solo la Germania” (La Verità).
“Lo sbarco di Ventotene” (Libero).
“Ue, scontro sui fondi per la difesa. Su Ventotene Meloni fa la vittima” (Domani).