La conferma dell’Iran dell’arresto di Cecilia Sala e l’istituzione di “zone rosse” in tutta Italia in vista del Capodanno sono gli argomenti principali sulle prime pagine di oggi. “Sala, l’accusa di Teheran” è l’apertura di Repubblica. “Sala, l’Iran non spiega l’accusa” titola il Corriere della Sera.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Sala, l’accusa di Teheran”. (La Repubblica)
“I facitori di pace al tempo di guerra”. L’editoriale di Gustavo Zagrebelsky: “Nel 1945-48 la inscriveva come parola d’ordine in trattati e costituzioni. Ingenuità? No, fiducia nella democrazia. Da lì, dalla democrazia contro le oligarchie, mi sembra dovrebbe ripartire la speranza per l’anno nuovo delle donne e degli uomini pacifici”.
“Sala, l’Iran non spiega l’accusa”. (Il Corriere della Sera)
“La forza di Israele”. L’editoriale di Ernesto Galli della Loggia: “È in generale il rapporto apparentemente così disinvolto di Israele con lo strumento militare e con la guerra, con l’impiego della forza, che tende ad apparirci prima che eticamente riprovevole innanzi tutto come qualcosa di inattuale e perciò di radicalmente inappropriato”.
L’intervista a Matteo Renzi: “Ignazio La Russa? Aveva giurato che sarebbe stato il presidente di tutti, si è rivelato un bugiardo, peccato. Senza contare che prova campagne acquisti di senatori per la maggioranza”.
“È lui l’uomo dell’anno. Perché Benito Mussolini, 80 anni dopo la caduta del fascismo, è ancora l’ossessione della sinistra”. (Libero)
“Anno nuovo, grane nuove per il governo (e per il Pd)”. (Il Fatto Quotidiano)
“Henry e Jimmy chi?” L’editoriale di Marco Travaglio: “Nel giro di poco più di un anno gli Usa hanno perso i loro centenari più illustri: Henry Kissinger e Jimmy Carter. L’ex segretario di Stato di Nixon e Ford e l’ex presidente, entrambi Nobel per la Pace, erano agli antipodi: un figlio di puttana di grande successo e un sant’uomo di grande insuccesso. Ma su un punto si trovavano d’accordo (come ogni politico e diplomatico normodotato dell’epoca): si parla con tutti, amici e nemici”.
“Sala, l’accusa e gli spiragli”. (Il Messaggero)
L’intervista al ministro per gli Affari europei Tommaso Foti: “Se in Italia si inizia a parlare di proroga prima della scadenza dei termini si rischia di bloccare tutto in partenza. In ogni caso la proroga non è un automatismo quindi devi fare come se non ci fosse. L’obiettivo resta quello iniziale, se poi anche altri Paesi si muoveranno e se ve ne sarà bisogno vedremo il da farsi”.
“Migranti in Albania: decidono i ministri”. (Il Giornale)
“I soliti sospetti”. (Il Manifesto)
“Torna Prodi e rifà la Margherita con la benedizione di Mattarella”. (La Verità)
“Piazza Affari spinta dalle banche (+12%)”. (Il Sole 24 Ore)
“2025, l’anno della libertà”. (La Stampa)
L’intervista al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Quella sul rimpasto di governo è una discussione che non mi coinvolge e alla quale non partecipo. Mi è stato affidato il compito di guidare da ministro l’istituzione a cui ho dedicato tutta la mia vita, senza che abbia mai chiesto di farlo. E fino a quando mi sarà richiesto mi interessa solo far bene il mio lavoro”.